Il Palazzo dei Pupazzi
novembre 02, 2019Al civico 24 di via dei Banchi
Vecchi, troviamo palazzo Crivelli, una costruzione chiamata da sempre dai romani
“palazzo dei pupazzi” per le decorazioni a stucco che la caratterizzano. Era la
residenza di un ricco orefice milanese, Gian Pietro Crivelli, che la fece
costruire a metà del Cinquecento da un architetto di cui non conosciamo il
nome. L’orafo fece scolpire sulla facciata una scritta che lo indicava come il
proprietario dell’edificio:
IO, PETRUS CRIBELLUS MEDIOLANEN(SIS)
SIBI AC SUIS A FUNDAMENTIS EREXIT
(GIAN PIETRO CRIVELLI MILANESE
ERESSE DALLE FONDAMENTA PER SE’ E PER I SUOI FAMILIARI)
Il palazzo si fa notare per la
sovrabbondanza degli stucchi che lo decorano, tutti fatti per celebrare il
committente. Frutta, aquile, leoni, scudi, corazze, grotteschi mascheroni,
teste leonine. In origine, sulla facciata si potevano vedere anche gli stemmi
dei pontefici di cui ora rimangono solo le diciture (Giulio II, Paolo III e
Urbano III antenato del proprietario). Al secondo piano gli stucchi raffigurano
candelieri retti da puttini e coppie di satiri che sorreggono festoni vegetali.
Infine, all’ultimo piano, due bassorilievi riportano due episodi accaduti sotto
Paolo III: Carlo V che bacia il piede al papa e Paolo III che riconcilia Carlo
V e Francesco I a Nizza. Insomma, un trionfo di figure, un po’ di tutti i tipi.
Palazzo dei Pupazzi è, insieme a Palazzo Spada, l’unico esempio a Roma di
palazzo con facciata decorata da stucchi.
(Guida alle curiosità - lungo la via Giulia)
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