Ponte Sisto
febbraio 24, 2022Ponte Sisto ha il grande merito
di collegare fra loro due fra le zone più vivaci e belle di Roma: quella di
Campo de’ Fiori e il rione Trastevere. È un ponte pedonale e il suo attraversamento
si trasforma in una piacevole passeggiata, fra artisti di strada e turisti intenti
a fotografare il fiume e la cupola di San Pietro o la meravigliosa fontana di piazza
Trilussa.
È il primo ponte edificato in epoca moderna, su volere di Sisto IV
della Rovere, in occasione del Giubileo del 1475. In realtà, sembra che il
ponte sia stato costruito sui resti di un antico ponte romano, costruito forse
da Agrippa per collegare le sue proprietà che si trovavano sulle due sponde del
fiume. Fu poi ristrutturato ed ampliano nel 147 da Antonino Pio e successivamente
subì altri restauri nel 366 e 367. In questo periodo un arco trionfale sormontato
da statue di bronzo ornava il ponte: i resti di questa struttura sono stati trovati
nel Tevere alla fine dell’Ottocento e ora sono custoditi all’interno del Museo
Nazionale Romano.
Ponte di Agrippa in epoca romana (foto da Internet) |
Una piena del Tevere, nel 791, lo ruppe definitivamente e
rotto rimase fino alla completa ricostruzione da parte di Sisto IV. Una dedica
posta all’inizio del ponte dalla parte di Campo de’ Fiori recita: “tu che passi
su questo ponte per merito di Sisto IV, prega il Signore che ci conservi
lungamente e assista il pontefice ottimo massimo. Salute a te, chiunque tu sia, dopo che avrai detto questa preghiera”,
e, sempre dalla parte di Campo de' Fiori, ma sull'altro lato: “Sisto IV Pontefice Massimo, a utilità
del popolo romano e della moltitudine dei pellegrini che parteciperà al
giubileo, questo ponte, che a buon diritto chiamavano “Rotto”, rifece dalle
fondamenta con grande cura e spesa e volle che dal suo nome fosse denominato
Sisto”.
Gli originali delle due lapidi sono stati musealizzati per preservarne
la conservazione. In occasione del
Giubileo del 2000 un restauro ha ricostruito l’antico parapetto in mattoni e
travertino e, con il recupero della curvatura a “schiena d’asino”, ha restituito
al ponte l’antico fascino rinascimentale di quando fu costruito. È costituito
da quattro arcate rivestite in travertino e ha la particolarità dell’unico “occhialone”
centrale che ha lo scopo di diminuire la pressione dell’acqua quando il fiume è
in piena. Era anche l’avvertimento che quando l’altezza del fiume raggiungeva l’apertura
centrale, la città era in pericolo.
(Sabrina Ramacci - 1001 cose da vedere a Roma)
(Stefano Benedetti – I ponti di Roma in bicicletta)
(Giulia Fiore Coltellacci - 365 giornate indimenticabili da vivere a Roma)
(sovrintendenzaroma.it)
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