La prima sede della Sapienza

novembre 15, 2021

In Corso Rinascimento sorge il grande complesso della Sapienza, primissima sede dell’università romana istituita da Bonifacio VIII nel 1303 e denominata inizialmente “Studium Urbis”. Sulla finestra che sovrasta il portale di ingresso si legge infatti: “Initium Sapientia e Timor Domini”, che significa "L’inizio della Sapienza è il timor di Dio”, un motto che la moderna istituzione non ha ripreso, ma che doveva in qualche modo motivare i giovani studenti, in quella Roma medievale e timorosa.


Oggi il timor divino è sovente sostituito con il timore dei docenti durante le delicate fasi d’esame e l’assegnazione del voto. Con lo sguardo sulla facciata di Giacomo Della Porta, si varca la soglia per assaporare un clima decisamente avulso dal pullulare di turisti e gente indaffarata che si respira all’esterno.


Si percepisce immediatamente il vincolo, allora indissolubile, tra la scienza e la chiesa. Un elegante porticato, ornato dai simboli dei pontefici, fa da cornice alla chiesa di Sant’Ivo e alla rocambolesca guglia che sembra attorcigliarsi verso l’infinito. È un maestoso esempio dell’eleganza barocca del Borromini, autore del restauro del 1667, che ha donato l’aspetto odierno a tutto il complesso.


I primi anni dello Studium Urbis sono piuttosto oscuri. Per un decennio non si laureò nessuno studente, non esisteva un piano di studi e neppure i professori sembravano girare tra aule e corridoi. Solo nel 1313 papa Giovanni XXII donò ufficialmente alla Sapienza l’autorità di dotarsi di corsi di laurea e assegnare dottorati.


Nonostante il nuovo impulso, forse non seguito da adeguati finanziamenti, il giovane ateneo rimase silente per oltre un secolo, fino al 1431. Solo allora papa Eugenio IV gli concedette un finanziamento annuale e avviò un programma per invitare eminenze accademiche da mezza Europa. Iniziò così l’ascesa di quella che sarà una delle università più grandi e prestigiose nel mondo.


Passeranno i secoli e generazioni di studenti si avvicenderanno, cresciuti sotto lo sguardo attento dei pontefici e lo stretto controllo dei programmi, sempre fedeli alle Sacre Scritture. Nel 1870 l’università si espanse oltre i confini del rione Sant’Eustachio con una propaggine in periferia, là dove stava nascendo il policlinico universitario. Solo nel 1935 si concluse l’ambizioso progetto di Marcello Piacentini per donare a Roma una città universitaria all’avanguardia nel mondo, con aule, uffici e laboratori di primissimo ordine, concentrati in un’unica area allo scopo di favorire lo scambio e la conoscenza necessaria per il miglioramento della ricerca scientifica.

(foto internet)

 


(Claudio Colajacomo - I Love Roma)

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