Antica latrina romana

marzo 02, 2021

A Piazza Fiume, in corrispondenza del posteggio dei taxi, in alto a circa 10 metri da terra, incastonata nelle Mura Aureliane, si evidenzia una sporgenza verso quello che era l’esterno della città, la campagna. Le mura erano presidiate dalla sorveglianza armata che percorreva i camminamenti nella sommità e raggiungeva i torrioni disseminati lungo la struttura difensiva, molti dei quali ancora intatti. Si può immaginare che i soldati, per le loro esigenze corporali, non potessero abbandonare il presidio, anzi per risolvere il problema, lungo il camminamento vennero realizzate delle latrine, delle nicchie coperte nelle quali liberarsi delle impellenti esigenze.


Alla base, due lastre di marmo di sostegno e un buco da cui si perdevano le deiezioni, invero acide e corrosive tanto da lasciare il segno, ancora visibile sui mattoni. Da quelle parti arrivarono bordate e bordate di cannone delle truppe di Cadorna, che con i suoi bersaglieri si accingeva ad entrare in Roma, per farne la capitale d’Italia ed è da pensare che tanta fu la paura per il raccogliticcio e sparuto esercito pontifio. La paura, si sa, stimola molto. Buon per loro che c’era a portata di mano il luogo adatto. Una curiosità: il nome latino è "necessarium" da cui probabilmente deriva il termine "cesso" ancora oggi in uso. 

 

(Rinaldo Gennari – Stravaganze romane)

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