Ponte Milvio

dicembre 09, 2021

Ponte Milvio o, come chiamato dai romani, “ponte Mollo” è uno dei ponti più antichi della città e, storicamente, anche uno dei più importanti. Il soprannome lo deve, probabilmente, al fatto che, a causa dalla sua posizione e altezza ridotta, con il fiume in piena, finiva facilmente “a mollo”, cioè immerso nell’acqua, ma ci sono anche altre teorie a riguardo, come quella di poggiare su un terreno argilloso, che renderebbe le sue fondamenta “molli”, elastiche. L’importanza storica è invece legata alla famosa battaglia, avvenuta nel 312 d.C, tra Costantino, primo imperatore cristiano, e il suo rivale Massenzio, il quale annegò nel fiume, cambiando definitivamente il corso della storia.


Vi siete mai chiesti cosa sarebbe stato del Cristianesimo se Costantino l’avesse persa quella celebre battaglia? Un primo ponte fu costruito, molto probabilmente, già intorno al IV-III sec. a.C., ma era solo un instabile passaggio in legno sul fiume. Nel 109 a.C. venne costruita la struttura in muratura, per volere di Marco Emilio Scauro. Il continuo andirivieni di gente che arrivava in città dal Nord e attraversava quel ponte per entrare in città, unito ai capricci del Tevere, ha fatto sì che nei secoli il ponte sia stato rifatto più volte. Restaurato più volte, agli inizi dell’Ottocento Pio VII ne commissionò una nuova sistemazione al Valadier, al quale dobbiamo l’aspetto odierno del ponte, anche se durante la Repubblica Romana, nel 1849, i garibaldini, per fermare l’assedio dei francesi, lo fecero saltare in aria.


Fu Pio IX che lo salvò dal completo abbandono, l’anno seguente, con un ulteriore restauro. Ne ha viste tante il nostro ponte, ma chissà se ha mai pensato che sarebbe diventato famoso anche come “ponte dei lucchetti dell’amore”, che migliaia di coppie di innamorati, venivano ad attaccare ai suoi lampioni, sulla scia di un romanzo d’amore di Federico Moccia. Talmente tanto imitato il gesto, che i lampioni rischiavano di crollare e i lucchetti vennero rimossi, ma gli innamorati, si sa, hanno mille risorse e hanno trovato un’alternativa!




(Stefano Benedetti – I ponti di Roma in bicicletta)
(Sabrina Ramacci – 1001 cose da vedere a Roma)
(Giulia Fiore Coltellacci – 365 giornate indimenticabili da vivere a Roma)

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