La Colonna di Foca
marzo 22, 2021La colonna di Foca è considerata
l'ultimo monumento civile costruito nel Foro Romano. Risale al 608 quando
l’impero più influente del mondo era ormai in frantumi, suddiviso tra la
porzione orientale con capitale Costantinopoli e quella occidentale con
capitale una Roma ormai decadente. È una colonna corinzia, di ottima fattura,
alta m.13,60 che apparteneva evidentemente ad un monumento più antico,
probabilmente del II secolo; la leggenda vuole che provenga dal Tempio di
Hercules Victor, più comunemente (ma erroneamente) conosciuto come Tempio di
Vesta, al Foro Boario, davanti alla chiesa di Santa Maria in Cosmedin. Forse
questa teoria è una conseguenza del fatto che i due monumenti risultano quasi
contemporanei e che il tempio rotondo ha ventidue colonne identiche a quella di
Foca, e risulta mancante di una colonna nella parte verso il fiume.
Fu fatta
erigere in onore dell'imperatore bizantino Foca quale ringraziamento per aver
egli donato il Pantheon al pontefice Bonifacio IV, che venne poi convertito in
chiesa cristiana dedicata a S. Maria dei Martiri. Sopravvissuta indenne allo
sfacelo di un impero, è tuttora visibile in bella mostra nella parte
prospicente il tempio di Saturno e l’arco di Settimio Severo.
Nei primi dell’Ottocento,
durante gli scavi per la sistemazione dell’area archeologica, tornò alla luce l’iscrizione
originale, che attribuiva la colonna a Foca: "All'ottimo e clementissimo e piissimo principe nostro signore Foca, imperatore
perpetuo, coronato da Dio, trionfatore, sempre Augusto, Smaragdo, già preposito
al sacro palazzo, patrizio ed esarca d'Italia, devoto alla sua clemenza per gli
innumerevoli benefici della sua pietà e per la tranquillità procurata
all'Italia e per la libertà conservata, pose sopra questa altissima colonna
questa statua della sua maestà, fulgida per lo splendore dell'oro, a perenne
gloria di lui, e la dedicò il primo giorno del mese di agosto, nell'undicesima
indizione, il quinto anno dopo il consolato della sua pietà". Ma studi più approfonditi hanno
permesso di identificare le tracce di una iscrizione più antica al disotto di quella
conservata, dimostrando che il monumento era precedente e che all’epoca di Foca
risalgano solo la dedica all’imperatore e la scalinata che circonda la colonna.
Si ipotizza che il monumento originario sia relativo all’epoca
di Diocleziano, per confronto con i basamenti delle colonne Onorarie e che
appartenga quindi al restauro del Foro voluto dall’imperatore dopo l’incendio
del 283. Foca era un imperatore molto odiato dal
popolo per il suo carattere brutale e despotico, che arrivò al potere, nel 602,
con l’assassinio del suo predecessore Maurizio e dei suoi cinque figli. Nel 610
Eraclio lo cacciò dal trono e gli fece mozzare la testa. Ricevette la damnatio
memoriae, ovvero la cancellazione totale della sua memoria per i posteri. Ritratti
e statue furono per sempre distrutti, così come l’eliminazione del nome da ogni
iscrizione su documenti, editti e monumenti. Beffando la condanna, dopo quasi
un millennio e mezzo, la colonna tornò a torreggiare sul Foro, così ben
conservata, in barba ai monumenti in rovina tutt’intorno.
(Claudio Colajacomo – I love
Roma)
(Willy Pocino - Le curiosità di
Roma)
(www.romasegreta.it)
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