Il Natale di Roma

aprile 22, 2020


Il 21 aprile del 753 a. C., secondo Varrone, era il giorno in cui Romolo – tracciato il perimetro della città – aveva iniziato la sua costruzione sul Palatino. Come spiegano sullo stesso sito del Comune di Roma, la data “si deve ai calcoli astrologici del matematico e filosofo del I secolo a.C. Lucio Taruzio Firmano, amico sia di Varrone che di Cicerone. Da questa data – spiegano gli esperti – è derivata la locuzione latina Ab Urbe condita, ovvero “dalla fondazione della Città”, che scandiva la cronologia romana prima dell’adozione del calendario gregoriano, a partire dal quale gli anni vengono tradizionalmente numerati a partire dalla nascita di Cristo (Anno Domini)”. In questa data a Roma, si festeggiavano i Palilia (o Parilia) – da “parere”: partorire.


Era il periodo dell’anno in cui le capre partorivano, un momento di festa per una popolazione pastorale. E’ questo il giorno che per la storia antica e per il mito nasce Roma. Le “Palilie” (o Parilie) si celebravano perché Pales facesse prosperare le greggi e preservasse i suoi boschi sacri dai danni degli armenti. Suggestive le varie fasi della festa: la prima parte consisteva nella purificazione col fuoco. Il popolo si lavava le mani con l’acqua di fonte e beveva latte mescolato con mosto. Fin dall'alba i pastori pulivano le stalle con l’acqua, adornandole di rami d’alloro e bruciando rosmarino e erbe sabine considerate elementi lustrali. Nei fuochi era gettato un composto preparato dalle Vestali con sangue di cavallo, interiora di un feto di vacca gravida e fave. Più tardi, rivolgendosi per tre volte a oriente, si offrivano alla dea focacce e latte nello stesso recipiente in cui si mungeva. Dopo giochi e conviti, la sera venivano accesi i fuochi che i pastori attraversavano con un salto, altra forma di lustrazione usata, secondo Dionisio, da Romolo prima di tracciare il perimetro della città.


La descrizione di queste cerimonie è stata tramandata da Ovidio, quali feste pastorali simili a quelle originarie che, però, finirono per essere considerate soltanto come celebrative del Natale di Roma. L’istituzione della festività ufficiale per commemorare la nascita di Roma si deve alla volontà dell’imperatore Claudio (10 a.C. – 54 d.C.), che nel 47 d. C., in occasione dell’ottavo centenario della fondazione della città, inserisce nel calendario romano un giorno chiamato Natalis Urbis. In occasione di questa nuova festività Claudio istituisce i ludi saeculares, tre giorni e tre notti di cerimonie religiose, sacrifici e spettacoli teatrali, con cadenza, appunto, secolare, che dovevano celebrare la fine di un secolo e l’inizio di un altro. Roma, personificata e divinizzata, fu celebrata fino agli ultimi tempi del paganesimo. La celebrazione del 21 aprile, Natale di Roma, dopo secoli di oblio fu ripristinata nel Quattrocento dagli umanisti dell’Accademia Romana. Il compleanno di Roma viene ufficializzato nel 1870 quando per la prima volta fu istituita come festa per tutto il Paese. Una rievocazione colossale e fastosa delle “Palile” si ebbe il 4 maggio 1902 sul Palatino per iniziativa dei soci del Circolo artistico. Riportano le cronache che davanti a un pubblico foltissimo sfilò una lunga teoria di numidi, pretoriani, porta-insegne, patrizi, littori, schiavi, fanciulle che gettavano fiori, sacerdoti e vittimari con un vitello e pecore. Seguivano lettighe, portantine con matrone condotte da schiavi, file di mimi, ginnasti e trombettieri, il coro e un carro con un tripode su cui bruciavano gli incensi. Chiudevano la sfilata un numeroso gruppo di popolani e alcuni carri carichi di doni. Fu cantato il Carmen saeculare tra squilli di trombe, vennero lanciati colombi e accesa l’ara profumata d’incensi. Terminati i sacrifici alle dee Pale e Roma, si assisté al lancio del giavellotto, al salto, alla lotta, al lancio del disco e a gare di corsa. Durante il periodo fascista Benito Mussolini la trasforma nella “festa dei lavoratori” per celebrare la romanità, cancellando la festa del Primo Maggio. Caduto il regime, il 21 Aprile torna a essere un giorno come gli altri, non per i romani, ovviamente. Da circa 20 anni sono ripresi i festeggiamenti del Natale di Roma grazie all'operato del Gruppo Storico Romano, associazione di rievocazione storica che, con rappresentazioni in costume e ricostruzioni storiche, festeggia la ricorrenza cittadina accogliendo ogni anno migliaia di appassionati e studiosi.


Purtroppo quest’anno tutte le manifestazioni sono state annullate. 

(Leggo.it)
(Ocriculumad168.it)
(storiainrete.com)
(it.Wikipedia.org)



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