La gatta di Palazzo Grazioli
febbraio 21, 2022Passeggiando per Roma con il naso
all’insù si scoprono particolari che molto spesso passano inosservati ai
passanti frettolosi. Come, per esempio, un gatto sul cornicione. Beh, direte
voi, cosa c’è di strano o di particolare in un gatto su un cornicione? Nulla,
se non fosse che il gatto in questione, anzi la gatta, è di pietra e si trova sul
cornicione di Palazzo Grazioli, all’angolo fra la piazza omonima e, appunto,
via della Gatta.
La decorazione non appartiene al progetto del palazzo, opera
di Giacomo della Porta, ma proviene, molto probabilmente, dall’antico tempio
della dea Iside, innalzato non lontano da qui, nel I sec. d.C. dalla comunità
egizia stabilitasi a Roma. Il tempio,
dopo anni di grande splendore, finì con l’essere abbandonato e, nell’80, a
causa di un grande incendio, totalmente distrutto. La nostra gattina potrebbe
rappresentare forse una divinità, sappiamo infatti che i gatti erano
considerati animali sacri nell’antico Egitto. Venne comunque alla luce negli
anni successivi, durante scavi che restituirono molte delle decorazioni che si
trovano nell’edificio, ma anche in altre parti di Roma. Ovviamente, in una
città che ha fatto della leggenda una sua caratteristica, non poteva mancare,
anche in questo, caso una storia da raccontare. Si narra, infatti, che la
gattina fu posizionata in quel punto, per ricordare l’intervento, ritenuto
“eroico”, da parte di una gatta che con il suo insistente miagolio, attirò
l’attenzione di una mamma, la quale non si era accorta che il suo bambino era
pericolosamente attratto da una finestra aperta e rischiava di cadere nel
vuoto. Si racconta, appunto, che alla gatta si volle dedicare un piccolo
monumento e venne “riciclata” la statuetta dell’antico tempio.
Ma ce n’è un’altra di leggenda secondo la quale nel punto fissato dagli occhi della gatta, sarebbe sepolto un ricco e antichissimo tesoro, che fino ad oggi nessuno ha però mai trovato. Certo allo stato attuale sarebbe comunque difficile cercarlo, in parte perché lo stato di usura della gatta non permette più di capire esattamente dove puntino i suoi occhi, ma anche perché ormai intorno alla piazza sorgono talmente tanti palazzi che sarebbe davvero impossibile scavare.
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(Claudio Colajacomo – Il giro di
Roma in 501 luoghi
(M. Silvia Di Battista – Roma
curiosa vol. 3)
(M. Silvia Di Battista – Roma:
guida alle curiosità – Per le vie del centro)
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