La targa del Pomerium

novembre 12, 2019


In via di Monserrato, al civico 145, sul palazzo che fa angolo con via dei Cartari, cerchiamo con lo sguardo, fra le foglie di una rigogliosa bouganville, che copre il muro, una targa. Recita così:

"(T)I(BERIUS) CLAUDIUS (D) RUSI F(ILIUS) CAISAR (A)UG(USTUS)
GERMANICUS P(ON)T(IFEX) MAX(IMUS) TRIB(UNICIA) POT(ESTATE)
(V) IIII IMP(ERATOR) XVI CO(N)S(UL) IIII (C)ENSOR P(ATER) P(ATRIAE)
(AU)CTIS POPULI ROMANI (FI)NIBUS POMERIUM (A)MPLIAVIT
TERMINAVITQ(UE) XXXV"

"TIBERIO CLAUDIO CESARE AUGUSTO GERMANICO, FIGLIO DI DRUSO,
PONTEFICE MAXIMO, INSIGNITO DELLA NONA POTESTA' TRIBUNICIA,
IMPERATORE PER LA SEDICESIMA VOLTA, CONSOLE PER LA QUARTA,
CENSORE, PADRE DELLA PATRIA, AVENDO ACCRESCIUTO IL TERRITORIO
DEL POPOLO ROMANO, AMPLIO' IL POMERIO E LO DEFINI' 
MEDIANTE 35 CIPPI"


Si tratta della targa che attestava il confine di Roma ai tempi dell’imperatore Claudio. Indica cioè uno dei punti su cui passava il “pomerium”, quella striscia di terra che costituiva un confine sacro, oltre la cinta delle mura. Ai tempi di Claudio, questo tracciato non coincideva con lo spazio dove poi sarebbero state edificate le mura, ma stabiliva una separazione “magica” tra la città e l’esterno. L’usanza di tracciare il “pomerium” seguiva le indicazioni date dai sacerdoti, che facevano così in modo da tenere lontani dalla città gli spiriti della guerra, i demoni delle malattie e tutto ciò che poteva essere dannoso per la città e i cittadini.

(Guida alle curiosità - Lungo la via Giulia)



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