Il pozzo di San Marco

febbraio 01, 2020


Nel portico della basilica di San Marco, quella di fronte al Vittoriano di Piazza Venezia, si trovano vari frammenti archeologici tra cui uno veramente singolare. Oggi funge da grande portavaso, ma un tempo era la vera di un pozzo. Parliamo del tempo in cui a Roma c’era carenza d’acqua quando, crollato l’Impero, gli acquedotti erano stati danneggiati gravemente dai Barbari e ai romani, per avere acqua, non restava altro da fare che comprarlo dagli acquaioli o da chi possedeva uno dei preziosi pozzi della città. La situazione era molto critica, tuttavia c’era anche chi non approfittava della difficile situazione per fare un po’ di denaro, ma anzi regalava per carità il necessario a chi lo chiedeva. Titolare della chiesa di San Marco era al tempo il prete Giovanni. Anche lui possedeva un pozzo in città, ma dava gratuitamente l’acqua che vi attingeva a chi la chiedeva. Non voleva nessuna ricompensa per quella necessità che serviva a molti e una sua preoccupazione era che nessuno mai lucrasse sull'acqua del pozzo. Così fece incidere sulla vera questa scritta: “DE DONIS DEI ET SANCTI MARCI JOHANNES PRESBYTER FIERI ROGABIT. OMNES SITIENTES VENITE BEVITE AD AQUAS ET SI QUIS DE ISTA AQUA PRETIO TULERI(T) ANATHEMA SIT”. In pratica, si minacciava di scomunica chiunque si fosse permesso di arricchirsi con quell'acqua.

(M. Silvia Di Battista - Roma curiosa)

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