I Trofei di Mario

ottobre 27, 2021


In Piazza Vittorio, nell’angolo nord dei giardini recentemente riqualificati, si trova una monumentale struttura laterizia, denominata “Trofei di Mario”, dal nome di due sculture di marmo, risalenti al I secolo d.C., che la ornavano. I due trofei marmorei sono detti di Mario, come vennero indicati in una guida per pellegrini del 1140, in realtà, si pensa, possano essere stati eretti, invece, per celebrare il trionfo di Domiziano nella campagna militare contro i Catti e i Daci. Attualmente sono le due statue che affiancano quelle gigantesche dei Dioscuri, in cima alla Cordonata del Campidoglio, dove furono sistemate nel 1590.


La costruzione in oggetto è il cosiddetto ninfeo di Alessandro, una fontana monumentale, mostra terminale dell’acquedotto Claudio, (o forse l’Anio Novus), con la funzione di distribuire l’acqua dal condotto principale ai canali secondari. Da una moneta dell’imperatore Alessandro Severo, nella quale è rappresentata, possiamo datare con precisione la fontana al 226 d.C. La sua forma trapezoidale è data dal fatto che era posizionata sulla confluenza delle vie Labicana e Tiburtina. Anche l'aspetto possiamo dedurlo dalle stesse monete, che lo rappresentano come una grande struttura di tre piani, coperta di marmo, dove sull’attico erano una quadriga e alcune statue, al piano superiore un grande nicchione centrale con due statue, forse di Alessandro Severo e della madre Giulia Mamea, mentre lateralmente due archi aperti ospitavano i due trofei da cui il monumento prende il nome.
Una vasca raccoglieva l’acqua, che scendeva dall’alto, e la convogliava ai piani inferiore, da dove veniva poi distribuita alle zone più basse della città. La mostra era larga 25 metri e alta almeno 20. Venne anche riprodotta in alcune incisioni del Piranesi, del Settecento, cha la mostra in buono stato di conservazione. Unico sopravvissuto delle quindici fontane-mostra dell’antica Roma, il Ninfeo di Alessandro, può essere considerato l’esempio che ha ispirato molte delle grandi fontane che popolano la città, come la Fontana di Trevi o il fontanone del Gianicolo.


Per banali motivi urbanistici, però, non è stato collocato al centro di Piazza Vittorio come avrebbe dovuto. È relegato in un angolo, ingabbiato dietro una cancellata, quasi a scontare un crimine mai commesso.


(Claudio Colajacomo - I love Roma)
(sovraintendenzaroma.it)

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