I Campanili del Pantheon

agosto 12, 2020



Alcune fotografie e stampe antiche di Roma ritraggono la facciata del Pantheon con due torri campanarie proprio sopra il frontone. Oggi anche l’occhio più attento non riuscirà a scovare alcun dettaglio riconducibile ai curiosi campanili, eppure furono rimossi solo poco più di un secolo fa, nel 1894. La demolizione avvenne tra critiche e opinioni discordanti. Le “recchie d’asino”, soprannominate scherzosamente dal popolo, erano state edificate quasi tre secoli prima, in epoca barocca, da Gian Lorenzo Bernini. Si trattava di un’opera d’arte vera e propria, la cui demolizione destò non poco sconcerto. 

Foto da Internet
Già dal Medioevo il Pantheon aveva un piccolo campanile, edificato nel 1270, ma l’aggiunta del Bernini fu radicale, perché le sue “orecchie” alteravano l’armonia classica del monumento. Del resto, la relazione tra Bernini e il Pantheon fu piuttosto travagliata: l’architetto, oltre a edificare i campanili, fuse i bronzi che decoravano il frontone, le lettere che componevano la dedica, le tegole di bronzo della copertura e persino le travi del pronao per utilizzarle nella fabbrica di San Pietro. È proprio a causa di questi interventi che Pasquino pronunciò la celebre frase “quod non fecerunt barbari, fercerunt Barberini” (“quello che non fecero i barbari, fecero i Barberini). Era una frecciata diretta a papa Urbano VIII Barberini, che commissionò il sontuoso baldacchino della Basilica Vaticana, realizzato in parte con il bronzo del Pantheon.


Oggi il tempio romano meglio conservato al mondo ha ripreso il suo aspetto originario e senza i campanili ha ritrovato l’antica armonia. Un restauro di fine Ottocento ha riconsegnato anche l’antichissima dedica ad Agrippa.


Ma Santa Maria ad Martyres – così si chiama il monumento nella sua interpretazione di chiesa cristiana – rimane una delle pochissime chiese di Roma a non avere una torre campanaria. E nonostante vi si celebri regolarmente la messa, non udirete mai nessuna campana che ne annuncia l’inizio.

(Claudio Colajacomo - I love Roma)

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