Via Capo di Ferro

gennaio 20, 2022


Tutti e sette i colli di Roma erano abitati già molto tempo prima della leggendaria fondazione della città nel 753 a.C., ma mentre imponenti rovine restituiscono almeno un’idea dello splendore dell’età imperiale e molti edifici raccontano il Rinascimento e il Barocco, la Roma medievale continua a rimanere nell’ombra. Esistono poche testimonianze di quei secoli, e le rare case rimaste sono ricostruite a tal punto che non ci dicono più nulla del loro vivace passato. Documenti e contratti di vendita forniscono, tuttavia, un quadro di come viveva la povera gente nell’XI e XII secolo. Molti lotti misuravano solo 36 per 36 piedi, cioè circa dieci metri quadri, e su questi fazzoletti di terra sorgevano case minuscole, i cui materiali di costruzione provenivano normalmente dallo spoglio delle rovine antiche.


Se c’era anche un piano superiore lo si raggiungeva tramite una scala esterna, mentre spesso gli edifici avevano dei portici antistanti con arcate o un preforulum, un ballatoio esterno. Nel labirinto dei vicoli del centro storico c’erano quindi gallerie continue e passaggi voltati, dove trovavano posto bancarelle di merci al dettaglio. Uno dei pochi luoghi che conserva ancora questa struttura è una casa in via Capo di Ferro. La facciata priva di intonaco rende visibile quattro colonne, le cui basi terminano circa mezzo metro sopra l’attuale livello stradale.


La strada, evidentemente, correva più in alto quando la casa venne costruita. Gli archeologi hanno scoperto che le colonne sono di spoglio e che i loro capitelli ionici, le basi e la trabeazione datano tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo. Sotto il pavimento si trovano ancora due interi piani di una casa romana. Quando nel Settecento si costruì un nuovo edificio, si riutilizzarono le vecchie fondamenta, il portico venne murato e un nuovo cornicione inquadrò la porta d’entrata.



(Annette Klingner – 111 luoghi di Roma che devi proprio scoprire)

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