Il cilindro del Barbiere

aprile 04, 2022



Oggi non usano più se non per abbellire i negozi d’epoca, ma fino a qualche decennio fa erano molto diffusi i cilindri verticali a strisce bianche rosse e blu per indicare il negozio di un barbiere. La loro origine è a dir poco bizzarra. Per spiegarla bisogna risalire indietro nel tempo quando i barbieri, oltre a tagliar barbe e capelli, svolgevano anche interventi di piccola chirugia. Potevano togliere denti, fare salassi e prestare il primo soccorso in caso di ferite e fratture.


E per il carattere d’urgenza che aveva questa parte del loro lavoro erano dispensati dal chiudere bottega nei giorni di precetto. Per svolgere questa attività erano richieste ai barbieri particolari conoscenze mediche senza le quali non avrebbero ottenuto la patente di esercizio. Dal 1824 poi divenne per loro obbligatorio svolgere anche un tirocinio ospedaliero per ottenere la “matricoloa in flebotomia”, cioè il nullaosta ad aprire una bottega di barbiere. Fatta questa premessa, veniamo all’insegna. Il cilindro metteva in bella mostra i colori blu, rosso e bianco, che rappresentavano il colore delle vene, del sangue e delle fasciature.


Era un’insegna ben visibile ed esplicita che indicava in modo molto evidente dove bisognava recarsi in caso di necessità. Girando per Roma qualche barbiere, come quello in via della Vite, espone ancora il vecchio cilindro.


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