Le due gemelle "diverse"

settembre 25, 2021

In un angolo di via XX Settembre si scorge la curiosa chiesa di San Bernardo, una meraviglia della fine del Cinquecento, che nasconde non pochi segreti. Ha una forma circolare e potrebbe far pensare ad antichi misteri, ma è semplicemente il risultato di un riciclo storico atteso per quasi un millennio. La struttura originale nasce circa trecento anni dopo la nascita di Cristo e faceva parte delle terme di Diocleziano, probabilmente ospitava una palestra.


Varcando la soglia si rivela l’antica destinazione, e alcuni indizi aiutano la scoperta, a partire dalla cupola, che ricorda quella del Pantheon, con tanto di apertura al centro, oggi coperta da un moderno lucernaio.


Non ci sono finestre e la decorazione della cupola è ispirata quella della basilica di Massenzio al Foro romano.


Se avete ancora dubbi, ecco la vera sorpresa: la chiesa ha una struttura gemella non altrettanto fortunata, rimasta disadorna e mai convertita in luogo di culto. La troverete in via del Viminale, perfettamente allineata con la chiesa di San Bernardo, lungo un asse che taglia piazza Esedra. 


Le due strutture erano gli angoli del recinto dell’impianto termale, il cui cuore è oggi davanti alla stazione Termini. 


Se ne sta in un angoletto, sporca e vergognosa a paragone della gemella, che conserva l’aspetto antico ed è oggi uno stupendo esempio di come Roma abbia saputo reinventarsi nei secoli. Potreste immaginarvi architetti rinascimentali a fantasticare sulle decorazioni e gli stucchi con cui coprire le antiche mura, creare un nuovo e sontuoso portale, nicchie per le statue dei santi e splendide cornici per le immagini sacre. È così che San Bernardo alle Terme ha visto nuova luce, trasformandosi per rimanere parte viva della città.


 

(Claudio Colajacomo – I love Roma)

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