Via Margutta
novembre 09, 2020
A pochi metri dalla scalinata di
Trinità dei Monti c’è una strada dove pochi turisti si avventurano, nonostante
sia in pieno centro. Silenziosa, stretta, segnata da pittoreschi cortili
interni, sembra un prezioso vestigio del passato. Il nome presumibilmente
proviene dai Marguti, una famiglia di barbieri che viveva lì durante il censimento
del 1526, quando era una strada povera, su cui si aprivano le scuderie e le
uscite posteriori dei palazzi di via del Babuino. Nel XVII secolo la città
offriva agevolazioni fiscali ai pittori stranieri che decidevano di
stabilirvisi e molti, poveri in canna, finirono per accettare volentieri.
Successivamente se ne aggiunsero tanti altri, sempre attivi in campo artistico: corniciai, stuccatori, gessisti, fotografi e alla fine anche galleristi e antiquari. Fino a oggi la strada è riuscita a mantenere quasi intatta la sua magia, anche se i prezzi degli affitti da tempo sono schizzati alle stelle e molti dei vecchi laboratori sono diventati appartamenti di lusso. Via Margutta vive della tranquillità e dei ricordi di celebri pittori e scultori che un tempo avevano proprio lì i loro studi, da Peter Paul Rubens a Nicolas Poussin, Pablo Picasso, Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Volker Bartsch e molti altri.
Anche i compositori Stravinsky e Puccini vi trovarono ispirazione, così come lo scrittore Truman Capote e il regista Federico Fellini con sua moglie Giulietta Masina.
Nel 1953 vi fu girato il celebre film Vacanze romane, in cui Gregory Peck e Audrey Hepburn vagabondavano in vespa per Roma e si scambiano effusioni proprio in via Margutta 51. La favola romantica, che fece vincere l’Oscar all’attrice, accese in tutto il mondo la passione per l’Italia. Dal 1953 due volte l’anno si tiene una mostra all’aperto, quella dei Cento Pittori, dove per un fine settimana 100 artisti, per lo più sconosciuti, espongono sulle bancarelle le loro opere.
(Annette Klingner - 111 luoghi di Roma che devi proprio scoprire)
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