L'Estasi della Beata Ludovica Albertoni

settembre 29, 2021

Nella chiesa di San Francesco a Ripa a Trastevere, Gian Lorenzo Bernini ha lasciato una delle più commoventi rappresentazioni dell’estasi, forse più sensuale che mistica, dell’arte barocca. Si tratta della statua della beata Ludovica Albertoni che l’artista scolpì ormai settantenne. Si trova nella cappella Albertoni, nel transetto sinistro dell’edificio. Come era giù accaduto circa trent’anni prima nella scultura di Santa Teresa d’Ávila in Santa Maria della Vittoria, Bernini tornò nuovamente sulla tematica dell’estremo stato mistico dell’unione con il divino e lo fece col suo impareggiabile virtuosismo tecnico. La statua è collocata su di uno spettacolare drappo in diaspro sopra la mensa dell’altare. La beata è abbandonata su un morbido letto e ha le mani al petto “come se volesse comprimere la piena di sentimenti che rischia di soffocarla”. Ha il capo velato e il corpo avvolto da pesanti e vibranti panneggi che sembrano reali.


Il viso, rivolto verso il cielo, è drammaticamente espressivo, mostra dolore e gioia assieme: la bocca è semiaperta quasi a lasciare uscire un gemito; gli occhi sono socchiusi nell’intima e abbagliante visione del divino.


Tutto in quest’opera è stato studiato ad arte, anche l’uso sapiente della luce che da due finestre in alto cade sulle ricche pieghe del marmo. Nonostante lo spazio a disposizione fosse molto ristretto, Bernini riuscì ugualmente a creare nella cappella un effetto scenografico sbalorditivo arretrando la parete di fondo e inclinando di molto le due laterali. Curò anche, come documentano alcuni disegni, il rapporto della statua col dipinto retrostante del Bacicco che ritrae la Madonna con il Bambino e Sant’Anna. Fu il cardinale Angelo Paluzzi Albertoni a chiamare all’opera il grande maestro affinché abbellisse col suo mirabile tocco la cappella della propria famiglia di cui faceva parte anche la beata Ludovica.


L’occasione si presentò allorché il culto della santa fu definitivamente confermato da Clemente X, che avviò il processo di beatificazione nel 1671; il suo successore, però, Innocenzo XI, di famiglia rivale, lo bloccò. Ecco perché, a differenza di Santa Francesca Romana, Ludovica restò solo beata. La donna, nata a Roma nel 1474, vantava quindi nobili origini e prima di librarsi nelle estasi divine fu anche una devota moglie e madre di tre figlie. Una volta rimasta vedova, decise di entrare nel Terz’Ordine Francescano trascorrendo il resto della vita a pregare e meditare, facendo penitenza e opere misericordiose. Per questo diede fondo a tutti i suoi beni suscitando le aspre ire dei suoi parenti. Era amata e benvoluta da tutti soprattutto nel rione, dove svolse un’incessante attività in favore dei poveri specie dopo il Sacco di Roma.

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(Gabriella Serio - I tesori nascosti di Roma)

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