Il Chiostro del Bramante
dicembre 12, 2021Se la vicina piazza Navona brulica
di vita, qui tutto è silenzioso e tranquillo. Immediatamente a sinistra della
piccola chiesa di Santa Maria della Pace c’è l’accesso al convento del
Bramante. La cassa all’entrata indica che l’interno è stato trasformato in uno
spazio espositivo per mostre temporanee di buon livello, ma la visita è un
piacere anche per chi desidera solo avere un attimo di pace: basta dire alla
signora allo sportello che si vorrebbe giusto prendere un caffè e lei non fa
obiezioni. Già dal cortile il chiostro è un incanto.
Fu creato nel 1500 da Donato Bramante su commissione del cardinale Oliviero Carafa, come attestano l’iscrizione dedicatoria che abbraccia l’intero perimetro del Chiostro e gli emblemi gentilizi sovrastati dal cappello cardinalizio che sono posti a decoro scultoreo sui pilastri dei due piani, inferiore e superiore. A schema quadrato, il Chiostro è composto, appunto, di due ordini sovrapposti: un portico a quattro archi per ogni lato, con pilastri ionici dotati di capitello al piano terra, mentre al primo piano, un loggiato in stile composito, con pilastri e colonne corinzie, alternati, che sostengono l’architrave a copertura piana.
Ci si sente immediatamente proiettati nel Rinascimento, con spesse mura che assorbono qualsiasi suono dall’esterno e sedili di pietra, lungo il perimetro, dove un tempo si sedevano i monaci ed oggi usati dal pubblico per la lettura, la conversazione o il ristoro.
Se fa freddo, ci si può rifugiare nell’accogliente caffetteria, dove si può fare colazione o anche un leggero pranzo, fino alla cena vera e propria. Sullo stesso piano anche una libreria, dedicata principalmente ai volumi d’arte. Una sala piena di poltroncine e tavolini, normalmente utilizzata per gli eventi, quando è libera è a disposizione degli ospiti della caffetteria, che qui si possono riposare o consumare quanto ordinato.
E' possibile affacciarsi alla finestra
da cui si può dare un’occhiata all’interno della chiesa di Santa Maria della
Pace e trovarsi ad altezza occhi il celebre affresco, di Raffaello, delle
Sibille, dipinto per la cappella di Agostino Chigi.
(Annette Klingner - 111 luoghi
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(chiostrodelbramante.it)
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