San Giovanni in Laterano

novembre 23, 2020

San Giovanni in Laterano è la chiesa delle chiese, la basilica delle basiliche, il luogo dove risiedeva il papato. Il terreno su cui sorge era proprietà personale dell’imperatore Costantino che lo donò al papa: “Nerone, avendo fatto morire Plauzio, senatore, sotto il frivolo pretesto di una sedizione, si appropriò del suo palazzo e, per successione, gli Imperatori lo conservarono sempre, sino a Costantino, che ne fece dono a San Silvestro Papa”. Tutto è accaduto alla basilica del Laterano: di essere saccheggiata, danneggiata dai terremoti, bruciata dagli incendi, di essere ricostruita e restaurata più volte, di ospitare il battesimo di Carlo Magno, di essere il luogo in cui venne inaugurato il primo giubileo della storia, di essere stata teatro di uno degli eventi più singolari e macabri della cristianità: il processo al cadavere di papa Formoso e, infine, di ospitare le teste di San Pietro e di San Paolo.


La basilica era fatta anche per impressionare. E colpì, nel 1300, l’anno del primo giubileo, un viaggiatore speciale, Dante Alighieri: “Se i barbari, venendo da tal plaga / […] / veggendo Roma e l’ardua sua opra, / stupefaciensi, quando Laterano / alle cose mortali andò di sopra”. Il Laterano del 1300 era molto diverso da quello che vediamo oggi, ma esisteva l’edificio del Patriarchìo, cioè il palazzo papale, intorno al quale era cresciuto un borgo con fiorenti attività commerciali.
  

1. Basilica di San Giovanni
2. Battistero
3. Sala del Concilio (triclinio accubitaneo)
4. Triclinio Leoniano
5. Scalone d'onore (Scala Santa)
6. Cappella Papale di San Lorenzo (Sancta Sanctorum)
7. Loggia delle Benedizioni
8. Porta Asinaria nelle Mura Aureliane
9. Santa Croce in Gerusalemme

Quando però i papi tornarono a Roma da Avignone, scelsero di abitare a San Pietro e il Laterano perse un po’ del suo prestigio. Tuttavia, era, ed è, una basilica di enorme importanza. Papa Innocenzo X decise di restaurarla prima che le antiche strutture crollassero completamente e ne diede l’incarico a Borromini. Gli interventi fatti sino a quel momento erano stati di emergenza, ciò nonostante, avevano pesantemente alterato l’impianto antico. Il papa desiderava che ogni cosa fosse completata per il giubileo del 1650, cui mancavano solo quattro anni. Ci vollero due straordinari organizzatori: Virgilio Spada, elemosiniere pontificio, che fu il supervisore e lo stesso Francesco Borromini.


Il restauro fu pronto per la data prevista e secondo i voleri del papa che desiderava preservare quanto più possibile della vecchia basilica. Di quella restano: il mosaico dell’abside che vi è stato riportato, le antiche colonne inglobate nei pilastri, il pavimento.


Tutto è grande nella basilica: l’enorme portico disegnato dall’architetto Alessandro Galilei, la statua di Costantino, le statue degli apostoli che ne adornano l’interno, il pavimento cosmatesco che è una stuoia infinita di marmi preziosi.


Anche se la processione dal Vaticano al Laterano, quella che sanciva l’elezione del nuovo papa, non si fa più, all’interno della chiesa c’è sempre l’altare riservato al papa, quello in cui solo a lui è consentito celebrare la messa, perché questa è la basilica di Roma. Il chiostro è un capolavoro di arte cosmatesca dei Vassalletto. Venne fatto fra il 1215 e il 1232. Del complesso fanno parte il battistero,


la cui forma ottagonale è stata di modello a moltissimi battisteri della cristianità, e il palazzo del Laterano, nato come residenza estiva dei papi, oggi sede del vicariato di Roma. Nel 1929 vi furono firmati i Patti Lateranensi che posero fine alle tensioni fra i Savoia, re d’Italia, e il papa, che si era visto spodestare del suo regno terreno.


L’edificio dove è custodita la Scala santa, era la cappella privata del papa. Si sale in ginocchio perché è quella usata da Gesù per essere giudicato da Pilato e che sant’Elena portò a Roma: una splendida leggenda priva di qualsiasi fondamento.



(Marita Bartolazzi - Le strade del mistero e dei delitti di Roma)

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