Uno scherzo del Bernini

aprile 04, 2020


Bernini possedeva un grande ingegno e a volte lo usava per giocare qualche scherzo ai suoi illustri committenti. In questa curiosa storia la “vittima” è il cardinale Scipione Borghese che commissionò all'artista il suo busto. Immaginiamo la scena. Comincia la sessione di posa. Il Bernini accoglie il prelato e comincia a schizzarne una caricatura. Questa era una pratica imparata dai Carracci che serviva a enfatizzare i tratti tipici della figura da riprodurre. Mentre disegna, prega Scipione di muoversi liberamente senza trattenersi fermo in posa. Lo fa sistemare sulla savonarola, lo invita ad aggiustarsi la mantellina, gli offre del buon vino. Tutto questo serve allo scultore per afferrare l’essenza del prelato da riportare poi nel busto. Ed ecco che Bernini comincia a scolpire, pian piano il ritratto comincia a prendere forma, poi viene affinato sempre di più. E il busto alla fine risulta davvero perfetto. Scipione ne è entusiasta. Il tempo di posa finisce, il cardinale si congeda e Bernini rimane solo a definire i dettagli. E qui succede il disastro: appare sulla fronte del busto quello che i marmorari chiamano “pelo”: un lieve spacco nel marmo che sciupa irrimediabilmente il lavoro. Ma Bernini non si demoralizza, nasconde l’accaduto al cardinale e scolpisce un secondo busto prendendo il primo come modello. Deve rifare tutto il lavoro, ma il risultato è comunque formidabile. Arriva il giorno della consegna del lavoro e cosa architetta l’artista? Consegna al cardinale il busto sciupato come se niente fosse. Ne loda le proporzioni, l’espressione, la somiglianza, senza far caso a quel brutto graffio sulla fronte. E il cardinale, imbarazzato, perplesso, non sa come reagire. È “sulle spine”, com'è possibile che venga consegnato un lavoro così sciupato? Alla fine, l’artista ha pietà dell’amico deluso e, con immenso sollievo del cardinale, gli mostra il secondo busto, bello come il primo, ma senza quell'orribile segno sotto la berretta. E il crudele scherzo ha fine. I due busti sono esposti – insieme – in una sala della Galleria Borghese  e, insieme a loro, il Ritratto di fanciullo, l’Autoritratto in età matura e l’Autoritratto giovanile del Bernini stesso.

(M. Silvia Di Battista - Roma curiosa secondo volume)

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