Via dell'arco della Ciambella
dicembre 03, 2020
Esiste una via, tra il dedalo
intricato del Campo Marzio, dal nome piuttosto curioso: Via dell’Arco della
Ciambella, tra largo Argentina e piazza della Rotonda. Prende il nome da un
alto rudere semicircolare incastonato tra le case e tuttora esistente. I romani
lo hanno battezzato la Ciambella. L’arco invece non esiste più, demolito nel Seicento
durante i lavori di sistemazione dell’area promossi da papa Gregorio XV. La Ciambella
è ciò che sopravvive delle terme di Agrippa, costruite tra il 25 e il 19 a.C.
come terme private, poi donate al popolo di Roma alla morte del generale. Il complesso
termale comprendeva palestre e piscine finemente decorate e sistemate attorno a
una grande sala centrale rotonda coperta da una cupola.
Il rudere che ammiriamo
oggi è proprio ciò che rimane di quella sala. La vocazione pubblica ne permise
la conservazione per molti secoli, sappiamo che fino al V secolo erano ancora
funzionanti e probabilmente rimasero attive ben oltre la caduta dell’Impero. Come
accade spesso a Roma, l’antico incontra il nuovo entrando in una simbiosi
perfetta e affascinante. Quegli antichi mattoni fanno da supporto e da cornice
a una casa medioevale e oggi donano a tutta la via un’aria superbamente romana,
straordinaria.
Concludiamo con una curiosità: un pezzo delle terme di Agrippa
si trova oggi all’interno della città del Vaticano. Si tratta di un’enorme
pigna di bronzo che un tempo decorava le terme, forse addirittura la sommità
della cupola che copriva la ciambella giunta fino ai nostri giorni.
(Claudio Colajacomo – Roma perduta
e dimenticata)
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