Ghetto: La Sinagoga

aprile 11, 2021


Nel 1870, con la presa di Porta Pia, termina il potere temporale dei papi e Roma viene annessa al Regno d’Italia. Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia, concesse la cittadinanza agli ebrei italiani, che raggiunsero, come nel resto d’Europa, la piena emancipazione e uguaglianza dei diritti civili. Finalmente, smantellato il Ghetto e demoliti gli edifici più fatiscenti, la Comunità ebraica decise di costruire una imponente sinagoga, il Tempio Maggiore, visibile da molti punti panoramici della città.


Fu bandito un concorso nel 1889, al quale parteciparono 26 gruppi di architetti, e risultarono vincitori Vincenzo Costa e Osvaldo Armanni, con un progetto ispirato a forme assiro-babilonesi.  Tutti i progetti dei partecipanti sono comunque conservati nel Museo Ebraico che si trova sotto la sinagoga. Venne costruita fra il 1901 e il 1904. È una fra le sinagoghe più grandi d’Europa, con una struttura a base quadrata e sormontata da una grande cupola di alluminio traslucido; la facciata, con tre ingressi nel portico, reca simboli ebraici, come quelli del candelabro a sette bracci, le tavole della legge, la stella di David ed il ramo di palma.


L’interno ha una pianta a croce greca, e lascia letteralmente senza fiato, per la grandezza e l’altezza della sua cupola, oltre che per le decorazioni geometriche e floreali degli affreschi. Le vetrate realizzate da Cesare Picchiarini creano giochi di luce che, soprattutto la sera, quando viene illuminata dalla luce artificiale, creano una magica atmosfera.

(Foto da Internet)
Nel 1932 anche il Tempio Spagnolo, già presente nelle Cinque Scole, il cui rito era officiato a Roma fin dal 1492, con gli ebrei espulsi dalla Spagna, venne posto nello stesso edificio monumentale del Tempio Maggiore e in esso sono conservati gli arredi provenienti dalle Cinque Scole, ricreando un’atmosfera tipica delle antiche sinagoghe del ghetto. Alla sinagoga fanno capo tutti gli organismi religiosi e amministrativi che regolano la vita della comunità, che conta circa 16.000 persone e al suo interno ha sede il Museo ebraico di Roma.


È il punto di incontro principale dove raccogliersi e celebrare la festa, a partire da quella principale: lo Shabbat, il sabato. È il loro giorno di riposo, il settimo della creazione, il giorno in cui Dio stesso si riposò. Inizia il venerdì sera poco prima del tramonto del sole e termina il sabato sera, allo spuntare della prima stella in cielo. Durante questo periodo di tempo, gli ebrei praticanti devono solo pensare a Dio, con le preghiere, e non praticare nessuna attività.

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(Sabrina Ramacci - 1001 luoghi da vedere a Roma)
(museoebraico.roma.it)
(aleteia.org)

 

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