La Dea Roma
aprile 21, 2021“Questa scultura vuol essere un omaggio personale a Roma, a
questa città incomparabile…”
(I. Mitoraj)
La prima opera che mi capitò di
vedere di questo artista fu “L’Eros Bendato”, in bronzo, posizionata in un
punto dell’immensa Piazza del Mercato di Cracovia. A quel tempo non lo
conoscevo ancora, mi stupì e mi affascinò molto l’immensa faccia nella quale i
turisti facevano la fila per entrarvi dentro e farsi fotografare (questo mi
piacque molto meno!).
Poi mi capitò di nuovo di incontrare l’artista attraverso
un’altra sua opera, Icaro, mollemente disteso nella Valle dei Templi, davanti
al Tempio della Concordia. Di nuovo restai colpita ed affascinata dalla bellezza
e dalle dimensioni della statua, così ho iniziato a cercare notizie sul suo
autore.
Igor Mitoraj è nato il 26 marzo del 1944 a Oederan. Sopravvissuto con
la madre ad un bombardamento nel 1945, trascorrerà la sua adolescenza in
Polonia, nei pressi di Cracovia. Inizia a studiare pittura a diciannove anni,
iscrivendosi all’Accademia delle Belle Arti di Cracovia. Lascia la Polonia nel
1968 per recarsi a Parigi, città che influenzerà molto il suo sviluppo
artistico. Il successo della sua prima mostra nel 1976 lo spingerà a dedicarsi
unicamente alla scultura e ad aprire uno studio a Montmartre. Durante i suoi
molti viaggi all’estero, Mitoraj scopre Pietrasanta, in Toscana, e il suo marmo,
fondamentale per la scultura e qui acquista un grande atelier, nel 1987.
(foto presa da Internet) |
La sua
carriera è un successo, fra mostre personali e realizzazioni di grandi sculture
monumentali, che gli vengono richieste sia per spazi pubblici che per quelli
privati. Riceve dal Presidente della Repubblica Italiana, nel 2007, il premio
Vittorio De Sica. Muore a Parigi il 6 ottobre 2014, ma per suo stesso desiderio,
è sepolto a Pietrasanta. Torniamo ora all’opera a cui è dedicato questo articolo:
la monumentale fontana della Dea Roma, realizzata nel 2003.
L’opera, realizzata
in travertino, il marmo utilizzato per gli antichi monumenti, è posta
al centro di una bassa vasca triangolare, nei giardini di piazza Monte Grappa,
dove inizia Viale Mazzini, e accoglie, con un sorriso malinconico, gli automobilisti
che attraversando il ponte se la trovano davanti, in una perfetta scenografia. Posta
su finte rocce di travertino, quel grande volto malinconico è solcato dall’acqua
che fuoriesce, alludendo in questo modo al fluire del tempo e della storia, un
tema molto caro all’artista.
“E’ stata per me un’operazione affascinante
lavorare questo marmo. Ho impiegato due anni e mezzo. Avevo la sensazione che
fosse come una sorgente di pietra dalla quale fluiva l’acqua, alla stregua
delle celebri fontane di Tivoli. Ma spero che non fluisca via come l’acqua, che
sopravviva come sopravvivono i monumenti e le statue di travertino che fanno la
gloria di Roma." (da Conversazioni con Igor Mitoraj – L’enigma della
pietra – Costanzo Costantini ed. Il Cigno, Roma, 2004)
(sovraintendenzaroma.it)
(luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it)
(medea.provincia.venezia.it)
(continiarte.com)
(igormitoraj.com)
(Fabrizio Falconi.blogspot.it)
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