La Forma Urbis
aprile 09, 2020
Su via dei Fori Imperiali si
trova la bellissima basilica dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Accanto al
portale di ingresso della chiesa si innalza un muro che curiosamente porta tanti
fori disposti su uno schema simmetrico. È una parete a cui è difficile fare
caso oggi, ma che in passato era osservata con attenzione da tutti i romani. È infatti
la superfice dove si trovata la Forma Urbis, la gigantesca mappa della Roma
antica. Chiamata anche Severiana perché risale all'impero di Settimio Severo
nel III secolo.
Grande 13 metri per 18, la Forma Urbis era il corrispettivo dell’archivio catastale delle proprietà immobiliari di Roma ed era formata da tante lastre marmoree che portavano inciso il disegno degli edifici della città. Tutte insieme queste targhe di marmo formavano la pianta di Roma che murata su questa parete era consultabile da tutti. Gli studiosi pensano che della pianta esistesse anche una copia su carta (o papiro), ma questa marmorea, in caso di incendio o danneggiamento dell’altra, era la copia che non si sarebbe mai deteriorata. Della grande Forma Urbis oggi rimangono i fori fatti dai tanti tasselli che tenevano le lastre fissate al muro. Ma non solo, nei secoli, infatti, sono stati recuperati anche 1186 frammenti originali. Che sono tanti, ma molto poco purtroppo rispetto al totale: solo il 10% dell’intera superficie originale.
Grande 13 metri per 18, la Forma Urbis era il corrispettivo dell’archivio catastale delle proprietà immobiliari di Roma ed era formata da tante lastre marmoree che portavano inciso il disegno degli edifici della città. Tutte insieme queste targhe di marmo formavano la pianta di Roma che murata su questa parete era consultabile da tutti. Gli studiosi pensano che della pianta esistesse anche una copia su carta (o papiro), ma questa marmorea, in caso di incendio o danneggiamento dell’altra, era la copia che non si sarebbe mai deteriorata. Della grande Forma Urbis oggi rimangono i fori fatti dai tanti tasselli che tenevano le lastre fissate al muro. Ma non solo, nei secoli, infatti, sono stati recuperati anche 1186 frammenti originali. Che sono tanti, ma molto poco purtroppo rispetto al totale: solo il 10% dell’intera superficie originale.
(M. Silvia Di Battista - Roma Curiosa vol. 3)
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