La Porta della Vita e la Porta della Morte
ottobre 02, 2020Il Colosseo ha ben ottanta archi di
ingresso che lo circondano per tutto il perimetro. Un numero molto elevato,
giustificato dalla straordinaria capienza degli spalti. Gli storici non
concordano sull'esatta capienza, ma è ragionevole immaginare che durante i
grandi eventi, il Colosseo arrivasse ad ospitare oltre 70.000 spettatori. Gestire
una folla di tali proporzioni rendeva necessario un sistema di accesso e
deflusso molto efficace. Degli ottanta ingressi ben settantasei erano riservati
al pubblico. Ogni arco era numerato e dava accesso a un tunnel ad anello, dal
quale si aprivano sia gli ingressi agli spalti sia le scale per i piani
superiori. Il sistema è sopravvissuto ben conservato fino ai giorni nostri,
compresa la numerazione degli ingressi incisa nel marmo, sopra gli archi che
volgono verso il colle Oppio.
Allineate con
l’asse più lungo, si trovavano due porte che davano accesso direttamente all’arena.
I punti di accesso all’area di combattimento erano detti uno Porta della Vita e
l’altro Porta della Morte. La prima, quella che oggi guarda verso il Ludus Magnus,
La Porta della Vita e la Porta della Morte suscitavano grande
suggestione nella popolazione. Da quegli ingressi entravano e uscivano
vincitori e vinti, transitavano la vita e la morte, la gloria e la sconfitta. Oggi
il grande flusso di visitatori del Colosseo ha reso l’area attorno la Porta
della Morte allegra e vivace perché volge proprio sul piazzale del Colosseo. La
Porta della Vita, invece, se ne sta in disparte, severa e silenziosa nel lato
meno frequentato dell’anfiteatro.
(Claudio Colajacomo - Il giro di Roma in 501 luoghi)
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