Via Florea

marzo 30, 2020


Non cercate su nessuna mappa di Roma perché non troverete una via con questo nome. Si tratta di una delle tante strade scomparse della città. Alcune cancellate da stravolgimenti urbanistici, altre deviate e sezionate in più tronconi, altre ancora hanno semplicemente cambiato nome. Via Florea è una di queste. Per scoprirla dovrete recarvi presso Campo de’ Fiori, precisamente all’angolo con via dei Balestrari. Qui, a pochi metri di altezza, una grossa targa di marmo indica il nome della via, con una dedica che ci proietta indietro nel tempo di oltre cinquecento anni. Scoperta nel 1863 durante alcuni lavori di restauro di un edificio situato in via del Pellegrino, era l’antico nome di questa strada. La lapide risale al 1483, è la più antica fra quelle stradali ed elogia Sisto IV per aver ripulito questa porzione del Campo Marzio da indicibile incuria e melma maleodorante. "O terra di Marte, che fino a poco fa eri fradicia e puzzolente di sudicio fango e piena di deforme incuria, ora, sotto il principato di Sisto (IV) ti vai liberando di questo indegno aspetto ed ogni cosa appare ammirabile nell'elegante luogo. Degne lodi sono dovute a Sisto (IV), datore di salute. O quanto Roma è debitrice al sommo pastore. - Via Florea - Battista Arcioni e Ludovico Margani Maestri di Strada Nell'Anno di Grazia (o della Salvezza) 1483". La strada deve il nome proprio a piazza Campo de’ Fiori, a cui tuttora conduce. Ma non è l’unico merito di Sisto IV, che morì appena un anno dopo aver ripulito la zona. Roma, infatti, deve molto a questo papa, se non altro dal punto di vista urbanistico. Due esempi sopra tutti: il Ponte Sisto e la Cappella Sistina, a lui intitolata.

(Claudio Colaiacomo – I love Roma)
(Romasegreta.it)

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