La pasticceria Valzani

marzo 29, 2021

Non si può dire di conoscere veramente Trastevere se non si è ancora stati alla pasticceria Valzani in via del Moro. È un piccolo regno del gusto a conduzione familiare e in attività da oltre ottant’anni dove, oltre a deliziare il palato con le sue specialità, è possibile fare un tuffo a ritroso nel tempo, in un’epoca fatta di paste comprate per il pranzo della domenica e di occasioni speciali celebrate a base di prodotti rigorosamente artigianali.


Fu aperto nel 1925 da Vincenzo Valzani e sua moglie Virginia, inizialmente come gelateria, in una Trastevere che era ancora “periferia” e in un periodo in cui le vetrine che contavano erano quelle in via del Corso, a piazza Navona o in via Veneto. Si erano conosciuti molto giovani, perché il nonno di Virginia riforniva Vincenzo di sale, ingrediente fondamentale per produrre e mantenere la temperatura del gelato in assenza di frigoriferi e abbattitori, ancora una rarità e un lusso per pochi.
  

Lui la corteggiò per due anni, per altrettanti furono fidanzati e poi il matrimonio. All’inizio gli affari non vanno bene; Vincenzo si era cimentato col “gelato cotto”, un intruglio fatto di creme bollite che, diciamo, non venne capito. Tentò allora una nuova carta, cominciando a sfornare bignè giganti a prezzi stracciati. Questi sì che attirarono i clienti, per non parlare, poi, dei dolci che seguirono, come le gigantesche uova pasquali decorate a mano e le “sculture” di zucchero che richiamavano folle di curiosi davanti alle vetrine.


Anche se i pezzi forti, da sempre, sono i grandi classici della tradizione romana, alcuni con un’origine talmente antica da rimandare ai banchetti degli antichi romani: il pangiallo, il panpepato, i mostaccioli e il torrone. Oggi come allora in questo tempio del gusto tutti i prodotti sono rigorosamente artigianali, fatti uno ad uno nel rispetto degli antichi procedimenti di lavorazione. Ma nel laboratorio, che si intravede sul retro, sono le mani del figlio Giovanni che impastano e infornano i dolci che una volta confezionava Vincenzo.


Mago delle paste e pittore visionario, ha preso le redini dell’attività da quando il padre è scomparso, creando nuove ricette e aprendo la produzione anche ai classici d’importazione come il mont blanc, i cannoli siciliani e la sacher torte, tra le migliori che si trovano in città. E se in passato ci fu un giovane Mario Schifano come aiuto pasticcere, oggi assieme a Giovanni ci sono due ragazze che imparano un mestiere sempre più in via d’estinzione, un’arte sapiente fatta di impegni e sacrifici. La signora Virginia è scomparsa sette anni fa, ma un bel ritratto di lei, fatto dal figlio che la immagina anche “lassù” intenta a fare dolci, è al centro del negozio, tappezzato da tanti quadri e foto che lo rendono davvero un luogo d’altri tempi.


 

(Gabriella Serio – Curiosità e segreti di Roma)

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