S.P.Q.R.
marzo 01, 2020Le famose
lettere maiuscole che, accostate diagonalmente e scalinate a banda, figurano,
precedute da una croce greca, sullo stemma ufficiale della città di Roma, sono,
com'è noto, le abbreviazioni di Senatus PopulusQue Romanus (ma anche su tale
interpretazione esiste una varietà di opinioni) e stanno ad indicare la somma
delle massime autorità della Repubblica Romana: il Popolo e la sua
espressione più solenne, il Senato. Questa è l’ipotesi generalmente accettata;
ma la questione circa l’origine e la esatta interpretazione della notissima sigla
non è mai stata sufficientemente chiarita dagli studiosi. Anzi, non si è ancora
riusciti a stabilire, con definitiva certezza, la sua vera appartenenza all'epoca
romana, tanto più che un’ipotesi, non priva di qualche fondamento, fa risalire
l’emblema a popolazioni soggiogate da Roma; emblema passato poi, con spoglie e
trofei, ad uso e consumo dei vincitori. A tal proposito un’antica leggenda
attribuisce la sigla SPQR ai Sabini, come significativa espressione della loro
potenza: Sabinis Populis Quis Resistet? Al quale interrogativo i Romani, divenuti
forti e dominatori avrebbero orgogliosamente risposto con le stesse iniziali: Senatus
Populusque Romanus. La fantasia popolare ha poi lavorato moltissimo su tale
sigla ricavandone frasi e frasette più o meno spiritose; lo stesso popolano
Belli volle dire la sua: Soli Preti Qui Regnano! Anche l'antiromanità, che esiste
forse da quando esiste Roma, s’impadronì della sigla famosa per ricamarvi
epiteti ed appellativi contro i romani e soprattutto le romane: agli uomini era
infatti riservata l’espressione Sono Porci Questi Romani, per le donne l’espressione
era ancora più pesante e volgare. Infine anche io l'ho voluta usare come rubrica del mio blog Sono Pazzi Questi Romani dove descrivo alcuni fra i più noti personaggi antichi, moderni o leggendari della città.
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