Il miracolo della neve
agosto 05, 2021
Il 3 febbraio del 2012 a Roma ci fu una grande nevicata che coprì cupole e sampietrini,
regalando alla nostra città un’insolita veste. Forse non tutti sono a
conoscenza che il culto della Madonna della Neve ha origini proprio nella
nostra città! La grandiosa basilica di Santa Maria Maggiore è conosciuta anche
con il nome di Santa Maria ad Nives, a ricordo della grande nevicata del 352
d.C. E’ una delle leggende più amate e
ancora oggi celebrate della città, quella della fondazione della basilica. È vero
che a Roma le precipitazioni nevose sono una rarità, ma quella nevicata, però,
fu davvero miracolosa perché, si racconta, avvenne la notte tra il 4 e il 5
agosto! Il racconto è ambientato nell'anno 352 d. C. e prende avvio da un ricco
patrizio di nome Giovanni che non sapeva come spendere tutto il proprio denaro.
Insieme alla moglie voleva fare opere pie, ma non sapeva quale scegliere. Poi,
nella notte fra il 4 e il 5 agosto, la Vergine gli apparve in sogno e gli
ordinò di costruire una chiesa nel luogo in cui il mattino seguente avrebbe
trovato la neve. La stessa notte la Madonna apparve anche a papa Liberio esortandolo
a recarsi alle prime luci dell’alba sull'Esquilino. Appena svegli, Giovanni e
la moglie cominciarono a cercare la neve segreta e misteriosa e una volta in
cima al colle Esquilino trovarono, con grande stupore, un prato imbiancato e il
papa che pure vi era arrivato da una strada diversa. La notizia dell’insolita
nevicata agostana fece in breve il giro della città, così che Liberio, al cospetto
di una folla di curiosi e fedeli, tracciò col bastone il perimetro sacro entro
cui Giovanni fece erigere a proprio spese la chiesa. In questo modo, dunque,
sarebbe nata Santa Maria Maggiore e con queste parole il Belli ricordava la
versione popolare della leggenda:
La Madon de la neve è una Madonna
Diverza assai da la Madon de Monti,
da quell’antra vicin’a Tor de Conti e
da quella der Zasso a la Ritonna.
Sopra de lei m’ariccontava nonna,
fra ttan’antri bellissimi ricconti,
‘na storia vera de restacce tonti,
che nun ze n’è ppiù intesa la siconna.
Ciovè che un cinqu’agosto, a ora certa,
nevigò in zimetrìa su lo sterrato
fra Villa Strozzi e ‘r Palazzo Caserta.
E intanto un papa s’inzoggnò un sprennore;
e “va”, s’intese dì: “dov’ha ffiocato
fa’ ffabbicà SSanta Maria Maggiore”
A dirla tutta, però, l’edificio liberiano andrebbe cercato altrove, perché
studi recenti hanno dimostrato che la parte più antica della basilica mariana
risale al V secolo, cioè al tempo di Sisto III. Nonostante questo, la leggenda
continua a esser mantenuta viva e a ricordo dell’antico prodigio, nella
ricorrenza del 5 agosto, si rinnovano a Santa Maria Maggiore due suggestive
cerimonie. Durante la messa del giorno, dalla cupola della splendida Cappella
Paolina, viene fatta cadere sui fedeli una pioggia di petali bianchi a simboleggiare
una nevicata. Alla sera, invece, la nevicata artificiale si svolge all’esterno,
con uno spettacolo di luci e raggi laser a cui assistono molti romani e
turisti.
(Claudio Colajacomo – Il giro di Roma in 501 luoghi)
(Gabriella Serio – Curiosità e segreti di Roma)
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