Lo "Stato" più piccolo del mondo

giugno 03, 2020


Tutti sanno che Roma è la sede dello Stato più piccolo del mondo e molti ritengono che questo sia lo Stato della città del Vaticano. In realtà, le cose non stanno proprio così perché lo Stato più piccolo del mondo ha sede in un palazzo a metà strada di Via Condotti, per l’esattezza nel cosiddetto Palazzo Magistrale (civico 68), dove il Sovrano Militare Ordine di Malta ha il suo quartiere generale e presso il quale sono garantiti i diritti di extraterritorialità dello Stato italiano.


Il fatto di possedere uno statuto particolare, infatti, fa di questa l’unica organizzazione privata ad essere trattata come un vero e proprio Paese, come un soggetto di diritto internazionale. Parliamo di un ordine molto antico, fondato nel 1113 con il nome di Cavalieri dell’Ordine dei Gerosolomitani di San Giovanni, o Ospedalieri, per la protezione e l’assistenza dei pellegrini in Terrasanta. Quando i Cavalieri dovettero abbandonare l’ultimo baluardo della cristianità in Terrasanta, nel 1310, riuscirono a impossessarsi dell’isola di Rodi, che fortificarono e tennero fino al 1523, anno in cui, dopo un’eroica difesa, essa pure cadde in mano di Solimano il Magnifico.


Per alcuni anni senza territorio, nel 1530 ottennero da Carlo V l’isola di Malta, con l’approvazione di papa Clemente VII. Vi rimasero fino al 1798, quando Napoleone, impegnato nella campagna d’Egitto, decise di occupare l’isola per il suo valore strategico. Nonostante il trattato di Amiens, del 1802, riaffermasse i suoi diritti sovrani, l’Ordine non poté mai più ritornare a Malta. Giunse a Roma nel 1834, stabilendovi le sue sedi che godono, appunto, di extraterritorialità: una è la splendida Villa Malta all'Aventino, dove risiede il Gran Priorato di Roma, l’ambasciata dell’Ordine presso la Santa Sede e quella presso lo Stato italiano;


l’altra, è il palazzo di via Condotti, lascito testamentario del famoso archeologo Antonio Bosio, residenza del Gran Maestro e luogo in cui si riuniscono gli organi di governo. Proprio così, organi di governo, perché questo minuscolo Stato dal sapore medievale, composto da dame e cavalieri, è articolato in varie figure giuridiche dettate dalla Carta Costituzionale. A capo dell’Ordine è il Principe Gran Maestro, eletto a vita dalla piccola schiera dei cavalieri professi, ossia coloro che hanno pronunciato i tre voti di castità, povertà e obbedienza. È un religioso a pieno titolo, assistito dai membri del Sovrano Consiglio, nominati a loro volta dall'assemblea dei rappresentanti, che si riunisce ogni cinque anni. Come ogni Stato che si rispetti, non poteva non avere una bandiera e, infatti, in base all'articolo 6 della Costituzione dell’Ordine, questa reca una croce bianca latina in campo rosso, mentre lo stemma riporta la stessa croce contornata da un rosario sullo sfondo di un manto principesco sostenuto da una corona.


Batte anche moneta, ma più che altro a scopi commemorativi e pure francobolli ed entrambi costituiscono oggetti ambitissimi dai collezionisti del settore. Pur non esercitando una sovranità territoriale, l’Ordine ha una sua popolazione di circa tredicimila persone, come dicevamo dame e cavalieri, tutte con passaporto e suddivise secondo tre ceti. In passato provenivano da famiglie cristiane, nobili e cavalleresche; oggi si devono distinguere per la loro indiscussa moralità e fede cristiana e per i meriti nei confronti della Chiesa e dell’Ordine stesso. La struttura si occupa, in primo luogo, dell’assistenza medica e degli aiuti umanitari, lavorando in oltre centodieci Paesi, dove gestisce ospedali, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per malati di aids, lebbrosi e ovunque ci sia bisogno di intervento, in caso di calamità naturali e conflitti armati. Il finanziamento delle attività viene dai membri stessi e da donazioni private; quello degli ospedali e delle attività mediche dipende da ciascun Paese, ma è in genere garantito da convenzioni con il sistema sanitario e sociale nazionale. Sarà pure il più piccolo Stato esistente, ma ciò non gli impedisce di intrattenere rapporti diplomatici con novantatré Paesi del mondo e di essere osservatore permanente presso le Nazioni Unite, la Commissione dell’Unione Europea, la FAO e l’UNESCO. Se sbirciate nel cortile del palazzo in via Condotti noterete poi le macchine in sosta che recano sulla targa le lettere smom, le iniziali dell’Ordine, che ha un suo sistema proprio di immatricolazione dei veicoli.





(Gabriella Serio – Curiosità e segreti di Roma)

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