San Pietro e Paolo di El Greco alla Fondazione Fendi

gennaio 09, 2020


Dal 15 dicembre fino al 15 marzo, presso gli spazi di Rhinoceros Gallery, nel Palazzo Rhinoceros della Fondazione Fendi, sarà esposta l’opera di El Greco “Santi Pietro e Paolo” dalle collezioni dell'Ermitage di San Pietroburgo. L’ingresso è libero. Questo rappresenta una linea distintiva della Fondazione: l’accesso gratuito alle proprie iniziative è un messaggio simbolico e concreto, perché la cultura deve essere “Patrimonio dell’umanità”. L’esposizione segna il secondo appuntamento di un accordo di collaborazione triennale tra la Fondazione Alda Fendi-Esperimenti e il celebre museo russo. Lo scorso anno fu esposta l’opera “l’Adolescente” di Michelangelo, riscuotendo un grande successo: oltre 22.000 visitatori. La scelta di quest’anno è un vero e proprio tributo alla città di Roma, essendo i due soggetti del capolavoro, i Santi Pietro e Paolo, i patroni della città. Un’opera emblematica dello stile ormai pienamente maturo di El Greco, entrato nella storia della pittura come il più grande autore della Spagna del XVI secolo e divenuto uno degli artisti più conosciuti e celebrati di tutta la storia dell’arte europea.


Domenico Theotokopoulos, noto come El Greco, nasce a Creta nel 1541. È uno dei pittori più innovativi della sua epoca, con il suo stile caratterizzato da scelte cromatiche inconsuete e innovative, le figure allungate, le pennellate ampie. Inizia la sua attività come pittore di icone nel rispetto della tradizione bizantina, prima di completare la sua formazione a Venezia con Tiziano e a Roma. Si trasferisce in Spagna nel 1576 dove esegue opere di grande originalità tra Toledo e il complesso dell’Escorial a Madrid. Le sue opere danno vita a uno stile tormentato e tragico, dove si scontrano attualità realistica ed evocazione visionaria, che unisce e rielabora il colore di Tiziano, il luminismo di Tintoretto ed elementi da Correggio, Parmigianino, Raffaello, Dürer. Anche l’eccezionale dipinto dell'Ermitage è un’opera profonda e spiritualmente intensa, realizzata dall'artista probabilmente tra il 1587 e il 1592 durante la sua attività a Toledo. 


I due apostoli vengono rappresentati insieme, secondo una consuetudine di antica origine, all'interno di uno spazio buio - cosa piuttosto eccezionale nell'opera del pittore greco - e con la propria tradizionale iconografia: Pietro con la chiave della Porta del Paradiso e Paolo mentre tiene in mano un libro aperto, in riferimento alle sue lettere scritte alle prime comunità cristiane. Paolo, deciso e scapigliato, è in primo piano e con la mano sinistra compie un gesto fermo, con l’indice puntato su un volume; l’apostolo Pietro è in una posizione serena, eretta, ha uno sguardo contemplativo ma allo stesso tempo penetrante e riflessivo. Il suo sguardo è volto nella stessa direzione di quello di Paolo in modo da conferire alla composizione unità e finalità espressive, come suggerisce anche la dinamica della mano destra dei due santi, che sembrano muoversi l’una verso l’altra per dar vita a un insieme inscindibile. Due figure differenti ma unite; apparentemente in contrasto per il diverso temperamento e carattere ma affiancate e accomunate a evidenziare “la dualità dei Principi degli Apostoli”.


Una volta ammirato il quadro, non perdete l’occasione di salire all’ultimo piano della Fondazione e ammirare un’altra meraviglia: il panorama di Roma che si apre davanti e sotto di voi! Palatino, Aventino, Arco di Giano, Tempio di Ercole Vincitore (più noto come di Vesta) e quello di Portuno, le cupole di San Pietro e della Sinagoga, sono tutti là, intorno a noi, che quasi sembra di poterli toccare con mano. 


 


(Arte.it)
(Affariitaliani.it)

You Might Also Like

0 commenti

POST POPOLARI