Gli orologi ad acqua

giugno 02, 2020


Attraversato il cavalcavia che, dal 1908, collega Villa Borghese al giardino del Pincio e imboccato il primo viale a destra, dopo pochi metri colpisce l’attenzione un curioso orologio sulla sinistra. È l’orologio ad acqua, o meglio l’idrocronometro, ideato e realizzato nel 1867 dal sacerdote-scienziato Giovan Battista Embriaco, che coltivò la sua passione per la meccanica nella solitudine del convento della Minerva. Fa parte integrante di una pittoresca fontana che richiama lo stile degli chalet alpini. Non a caso, venne disegnata dall'architetto comunale, di origine svizzera, Gioacchino Ersoch, impegnato alla fine dell’Ottocento negli interventi di restauro e decoro della celebre passeggiata del Pincio. Egli decise di racchiudere l’ingegnoso meccanismo in una torretta in ghisa, fusa a imitazione di tronchi d’albero e di porre il tutto sopra un piccolo “scoglio”, al centro di un laghetto artificiale. Il flusso regolare e costante dell’acqua Marcia, l’acqua di Roma, rappresentava il vero motore dell’orologio che non aveva mai bisogno di essere ricaricato. 
Sicuramente l’opera rappresenta un affascinante esempio di connubio tra arte, tecnica e natura. L’orologio ha funzionato perfettamente per più di cento anni, poi cadde in disuso e fu vittima dell’azione del tempo e degli agenti atmosferici. L’acqua cadente non alimentava il meccanismo a mo’ di clessidra, ma era un vero e proprio motore, organo propulsore di ingranaggi tarati con precisione. La ricostruzione delle parti mancanti e di quelle fatiscenti e la revisione di tutto l’apparato avvenne a partire dal 2004, grazie all'impegno della Scuola di Formazione Professionale del Centro ELIS, che tutt'ora ne cura gratuitamente la manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. Questo non è comunque l’unico idrocronometro creato dal geniale padre Embriaco. Roma è piena di angoli sconosciuti e così un altro è visitabile ancora oggi nel cortile di Palazzo Berardi, in via del Gesù 62.
Un terzo si trovava in un’aiuola della corte del Ministero delle Finanze, ma fu rimosso, nel 1965, durante alcuni lavori per la costruzione della centrale termica e non si sa più che fine abbia fatto.


(Rinaldo Gennari - Stravaganze romane)
(Gabriella Serio – Curiosità e segreti di Roma)
(web. RomaToday – Il magico orologio ad acqua del Pincio)

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