L'arco de' Banchi e l'antica targa

gennaio 13, 2021


A due passi da Castel sant’Angelo, prima che il Tevere separi in due la città, c’è un piccolo arco che un tempo immetteva nel Cortile dei Chigi, chiamato così per il banco che l’omonima famiglia aveva in questo largo. Sin dal XVI secolo, e ancora oggi, qui si venera l’immagine sacra della Vergine. Si può attraversare l’Arco de’ Banchi passando per l’omonima strada, da via del Banco di Santo Spirito a Via Paola.


Un’antica lapide marmorea posta all’inizio dell’arco ricorda la devastante inondazione del novembre 1277. È La più antica di questo tipo di targhe, che successivamente verranno poste in vari punti della città, a ricordare le tante inondazioni del Tevere.  In origine non si trovava qui, ma sotto il portico della scomparsa chiesa di San Celso e San Giuliano, nell’antica piazza di Ponte, perciò il riferimento non è del tutto esatto.


Possiamo comunque leggere la scritta: “Qui arrivò il Tevere, ma torbido, di qui presto si ritirò nell’anno del Signore 1277, sesta indizione, settimo giorno del mese di novembre, mentre la chiesa era vacante” e notare una curiosità: l’antico uso di separare le parole con tre puntini posti in verticale. L’affermazione relativa alla “chiesa vacante” si deve al fatto che l’alluvione avvenne durante i sei mei che passarono fra la morte del papa Giovanni XX e l’elezione del pontefice successivo, Niccolò III.




(Sabrina Ramacci - 1001 cose da vedere a Roma)
(Rinaldo Gennari - Stravaganze romane)

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