Il Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti

settembre 20, 2021

Sono ormai anni che nel programma dell’Estate Romana torna puntuale l’appuntamento con William Shakespeare a Villa Borghese, ma quello che rende davvero speciale la manifestazione teatrale è l’insolito “set”, il Globe Theatre, dove è realmente possibile rivivere la magia del “bardo immortale”. Seminascosto nel cuore del parco da alberi e cespugli, il bellissimo spazio, inaugurato nel 2003, si ispira all’antico Globe Theatre, il teatro elisabettiano di Londra, che aprì i battenti a Shoreditch, sulle rive del Tamigi, nel 1576 e per il quale scriveva e nel quale recitava il poeta di Stratford-on-Avon.


E come l’originale, anche quello di Roma è a forma circolare, ha tre ordini di balconate e soprattutto è interamente costruito in legno.


È una sorta di magico cilindro che per le particolari caratteristiche architettoniche e l’essenzialità delle scene, permette un rapporto catartico con le opere portate in scena: quello che emoziona, infatti, è il contatto ravvicinato, strettissimo fra gli attori e il pubblico che, in piedi nella cavea, arriva ad appoggiarsi al palcoscenico eliminando ogni distanza fra sé e la rappresentazione.


Chi ha visto il film "Shakespeare in love" ha ben presente la situazione. La sua idea è nata da una proposta dell’allora sindaco di Roma, Walter Veltroni, al grande Gigi Proietti da sempre particolarmente vicino al pubblico: pensare ad uno spettacolo per festeggiare il centenario della donazione di Villa Borghese al Comune di Roma. L’attore, quindi, propose Romeo e Giulietta, ma aggiunse anche che l’ideale sarebbe stato avere un edificio stabile nella villa dove recitare durante la stagione estiva.


Trovando il sindaco favorevole, suggerì a quel punto la singolare struttura elisabettiana sull’esempio anche di Londra dove, mesi prima, era stato ricostruito con successo il teatro di Shakespeare. La Fondazione Silvano Toti, associazione senza fini di lucro, che promuove la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e ambientale, si innamorò del progetto e accettò di finanziarlo ed è per questo motivo che il nome esatto del teatro è Silvano Toti Globe Theatre. Dopo la morte di Gigi Proietti il teatro è stato rinominato in "Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti". 


Una volta portati a termine i lavori, all’ottavo re di Roma, come viene soprannominato l’indimenticabile protagonista di “A me gli occhi please” e “Febbre da cavallo”, venne anche l’ispirazione per un sonetto che dedicò al suo sogno divenuto realtà:

Ammazza sì, ch’avemo combinato,
potemo di’ ch’er sogno s’è avverato.
E fra le fronne e l’alberi è già nato
Un posto che, vedrai, sarà invidiato
C’è sempre chi apre bocca e je dà fiato,
però chi der teatro è innamorato
qui se potrà gusta’ tutto er “creato”
de li granni poeti der passato
e st’arberi borghesi so’ contenti
e pare che parlottino fra loro
e nun fanno mancà li complimenti:
‘sto Globe è veramente ‘bbello, eppoi
nun ce disturberà, dicheno in coro,
perché in fonno, è de legno come noi

Inaugurato nella stagione estiva del 2003, il Globe è stato tirato su in tempi davvero record, poco più di tre mesi, un “miracolo” per Roma. A questo si aggiunga, nel più completo rispetto dell’ambiente, il legno utilizzato, infatti, ben 600 metri cubi di rovere, fu preso da foreste cosiddette “gestite”, che furono immediatamente riforestate. Complessivamente può contenere fino a 1206 posti, un terzo dei quali in platea per gli spettatori in piedi e i restanti suddivisi nelle tre balconate.



(Gabriella Serio - I tesori nascosti di Roma)

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