Le "corna" del Mosè
marzo 02, 2022Perché sulla testa di Mosè ci
sono due corna? Entrando nella meravigliosa chiesa di San Pietro in Vincoli,
possiamo ammirare una delle più straordinarie opere di Michelangelo: il Mosè. Un’opera
davanti alla quale non si può non restare stupefatti dalla sua bellezza e
armonia. La statua appartiene alla tomba di Giulio II che, per quanto maestosa,
non è che una minima parte di quello che era il progetto originario. Ma quello
che non si capisce sono le due strane corna che spuntano dalla capigliatura.
Perché Michelangelo lo ha voluto rappresentare con quel paio di poco invidiabili corna? In realtà il grande artista non ha fatto che raffigurare il profeta nello stesso modo in cui già da secoli prima veniva rappresentato, come in una miniatura di inizio XII secolo nella Bibbia di Bury, in Inghilterra, o nel manoscritto Walters del XIII secolo, ma anche in molte altre rappresentazioni iconografiche medieovali. L’equivoco nasce da un’errata traduzione di Girolamo, che nel quinto secolo tradusse la Bibbia dall’ebraico al latino. La Bibbia descrive infatti Mosè con il volto raggiante di luce dopo aver ricevuto da Dio le tavole dei comandamenti. Il nostro autore durante la traduzione confuse la parola “keren” che in greco significa corno con “karan” che invece significa, appunto, raggio di luce. In pratica anziché scrivere “il suo volto divenne luminoso (karan)” ha scritto “il suo volto divenne cornuto”. Per questo da allora il volto di Mosè è sempre stato rappresentato con delle corna, anche se consapevoli che trattasi di raggi di luce e non di corna. L’errore fu poi corretto e qualcuno modificò le corna in raggi di luce, come possiamo vedere nella statua del Mosè, che si trova alla base della colonna dell’Immacolata Concezione, in piazza di Spagna.
(Claudio Colajacomo - Il giro di
Roma in 501 luoghi)
(it.aleteia.org)
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