Il serpente dell'Isola Tiberina
dicembre 14, 2019
Eccoci all'Isola Tiberina. Si
racconta che la forma di nave data all'isola, sia nata come ricordo di un fatto
prodigioso. Nel 462, a Roma imperversava una violenta pestilenza. La situazione
era disperata e l’ultima speranza fu riposta nella consultazione dei Libri Sibillini.
Il responso che questi dettero fu che Roma sarebbe stata salvata solo dall'introduzione
in città del culto di Esculapio, il dio della Medicina, venerato a Epidauro, in Grecia.
Venne quindi subito inviata una nave con ambasciatori, che salpò verso la città
del dio. Appena arrivata a Epidauro, avvenne un episodio prodigioso: un
serpente, il simbolo del dio, uscito dal tempio, dopo aver attraversato la
città, salì a bordo della nave romana. Nessuno, è chiaro, osò scacciarlo e il
serpente fu così portato fino a Roma, dove scese quando la nave si avvicinò all'Isola
Tiberina. Il segno apparve chiaro: l’isola era stata scelta dal dio per il suo
culto. E in ricordo del prodigio, si decise di dare all'isola la forma della
nave sacra portatrice del serpente. Tutt'intorno al bordo, furono così
sistemate delle lastre di travertino, che davano la forma della nave e
riportavano incisioni riferite al dio Esculapio. Oggi molte di queste lastre
sono andate perdute, ma nella parte rimasta si può ancora vedere molto
nettamente l’incisione di un serpente che si attorciglia ad un bastone.
(M. Silvia Di Battista - Roma curiosa vol.3)
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