Il Tempio del Divo Claudio

settembre 22, 2020



Il gusto della scoperta, un breve viaggio in un’altra dimensione. Vi suggerisco di recarvi in via di San Paolo della Croce sul Celio e affrontare una lenta camminata fino alla piazzetta della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Sarà più piacevole la visita in un giorno feriale, eviterete la confusione dei giorni di festa rallegrati da numerosi matrimoni. Percepirete l’aria carica di storia, vi lascerete trasportare lontano. Tra il campanile e la chiesa si trova un’apertura buia, entrate e preparatevi a un balzo nel passato.


Vi accoglierà un ambiente cupo e angusto, arginato dal muro della chiesa e dalle gigantesche rovine del tempio di Claudio. Tutto è imponente e fuori proporzione. L’atmosfera è tranquilla e silenziosa, lo spazio, tale e quale da sempre, irradia antichità. 


A tratti è possibile condividere l’emozione e il fascino con i tanti visitatori del passato, che per secoli si sono soffermati qui dentro prima di voi.


Il Tempio di Claudio fu iniziato dalla moglie Agrippina subito dopo la morte dell'imperatore avvenuta nel 54 d.C. ma fu poi parzialmente demolito e trasformato in ninfeo monumentale da Nerone che lo incluse nella "Domus Aurea".

Foto Internet Katatexilus.com
Del tempio non è rimasto nulla ma ne conosciamo la forma grazie alla Forma Urbis, la monumentale pianta di Roma (scala 1:246) realizzata sotto Settimio Severo tra il 203 e il 211 d.C.: era situato al centro di una grande terrazza rettangolare (metri 180 x 200 circa), che serviva da sostruzione e della quale si conservano notevoli resti delle poderose murature, in particolare quelle del lato orientale lungo tutta l'odierna via Claudia.


Andando via non mancate di passare per il Clivio di Scauro e la sensazione di essere fuori dal tempo sarà totale. 




(Claudio Colajacomo – Il giro di Roma in 501 luoghi)
(Romasegreta.it)
(archeoroma.com)
(sovraintendenzaroma.it)

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