La Sora Lella

dicembre 23, 2019


La Roma del comico e regista capitolino, risalta meravigliosamente sullo sfondo delle vicende della gente che vi abita. Non è la metropoli dei panorami e degli scorci mozzafiato, è quella della quotidianità e della vita vissuta da personaggi che sono, ognuno, una sfaccettatura del complesso poliedro che è Roma. Uno di questi personaggi è interpretato da una mitica figura romana: la Sora Lella. Non è difficile definire Elena Fabrizi la nonna di tutti i romani, almeno per quelli della passata generazione, cresciuti con i film ai quali partecipò e abituati a vederla seduta alla cassa del suo ristorante all'Isola Tiberina. Era la sorella più piccola di Aldo Fabrizi, con cui condivideva l’aspetto corpulento, i lineamenti e un’indole piuttosto scontrosa. In realtà, quell'atteggiamento, forse un po’ duro, è in qualche modo espressione eloquente del carattere genuino romano, schietto, sarcastico e bonario, ma anche diretto e spiccio. Sono ingredienti che, uniti alla parlata romanesca più verace e a un’indiscussa abilità in cucina, permettevano a chi si recasse all'Isola Tiberina, di immergersi totalmente in una sinfonia tutta capitolina, fatta di sapori ed emozioni. La carriera cinematografica della Sora Lella ebbe un esordio tardivo, all'età di 43 anni, nel film di Monicelli “I soliti ignoti”, dove interpreta la nutrice di Mario Angeletti, uno dei protagonisti. Compare, poi, nel 1959 accanto a Totò nel film “I tartassati” di Steno e nel 1974 in “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola. Ma, tornando alla nonna di tutti i romani, questa definizione le deriva dall'aver interpretato questo ruolo in due film di Carlo Verdone: “Bianco, rosso e verdone” e “Acqua e sapone”

(Claudio Colaiacomo - I Love Roma)

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