La Tenuta del Cavaliere

settembre 24, 2021

Abitando in zona, per anni sono venuta in bicicletta, a correre, o semplicemente camminare, in questo luogo chiamato Tenuta del Cavaliere. È un percorso all’interno di una antica tenuta della Campagna Romana, che erroneamente, visto il toponimo e la vicinanza al Castello di Lunghezza, ritenevo collegata a quest’ultimo.


Desiderosa di raccontarla, sono andata a fare delle ricerche e scopro che invece il nome le deriva dal suo principale proprietario, tale Messer Ottavio de Cavalieri. Nel 1600 risulta inserita nel Catasto Alessandrino, come proprietà dell’Ospedale Fatebenefratelli al quale rimane fino agli anni ’70, per passare poi al Comune di Roma.


La sua estensione è di circa 300 ettari e si sviluppa a fianco della via Tiburtina, di fronte all’odierna Setteville, mentre ad est, seguendo il corso dell’Aniene, si estende fino quasi all’antico confine con Tivoli. Nonostante la costruzione del nuovo Centro Agroalimentare, l’autostrada e i grandi centri commerciali, l’estensione di queste aree agricole, resta ancora una grande risorsa per gli abitanti delle zone limitrofe, e rappresenta uno dei luoghi più suggestivi della campagna romana.


La tenuta ha come attività principale l’allevamento dei bovini da latte, con la conseguente coltivazione del foraggio per la loro alimentazione. Il Casale del Cavaliere sorge su un’altura dalla quale si domina tutta la valle dell’Aniene e la sua caratteristica architettonica fa presupporre che doveva avere funzioni di osservazione e difesa in epoca medioevale.
 

Intorno al XIII secolo, per contrastare le scorribande di barbari e saraceni, si costruivano le cosiddette case torri, la cui presenza nella campagna romana è attestata negli attuali toponimi dei quartieri: Torre Angela, Tor Sapienza, Torbellamonaca, Torraccia, Torre Spaccata, Tor Tre Teste ecc. ecc. La nostra costruzione risale agli inizi del XVI secolo, ma notevoli quantità di reperti marmorei sparsi nella zona testimoniano la presenza di una villa romana sulla quale, probabilmente, è sorto poi il Casale.


La torre è ancora facilmente distinguibile nella parte all’estrema destra del fabbricato. Successivamente, nel 1400, fu costruito un edificio accanto alla torre, sicuramente più comodo e vivibile. Intorno agli anni 2000 l’intero complesso fu restaurato. Oggi l’antico borgo ha mantenuto molto del suo aspetto originario e al suo interno sono gli uffici della Tenuta e le abitazioni dei contadini.


Attraverso un arco si entra in una caratteristica corte intorno a cui si sviluppa l’edificio originario, e nella quale è visibile un’edicola con affresco della Madonna con Bambino.


Accanto si trova la chiesetta dedicata a Santa Restituita, con le finestrelle tipiche delle chiesette della Campagna Romana, che permettevano ai pellegrini di potersi inginocchiare e pregare, anche quando l’edificio era chiuso.


Tutto il corpo lungo, che si sviluppa sulla sinistra è la zona dedicata alle stalle e agli alloggi delle maestranze e sono dei primi anni del Novecento, quando il giovane Regno d’Italia volle effettuare opere di bonifica per rendere più vivibile la Campagna Romana.


Il percorso inizia proprio all’ingresso della tenuta, dove in un ampio piazzale si può lasciare l’auto, se ci voltiamo sulla destra vediamo un fontanile vecchio di almeno quattro secoli, al centro di un grande campo, dove nelle giornate di Pasquetta o Primo Maggio, la gente viene a fare pic-nic e gite fuori porta.


Noi prendiamo, invece la stradina sterrata, in discesa, accanto a quella, in salita, che porta al Casale, e arriviamo a costeggiare, nuovamente, la via della Tenuta del Cavaliere, leggermente sopraelevata per impedire che eventuali straripamenti del fiume Aniene potessero interrompere la viabilità.


All’altezza del primo chilometro percorso un ponte di ferro scavalca il Fiume Aniene: fu costruito quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu fatto saltare, dai tedeschi in fuga, il ponte di via di Salone. Doveva essere un’opera provvisoria costruita dal Genio Militare… ad oggi è ancora lì!


Subito dopo il ponte di ferro, troviamo invece quello della ferrovia Roma-Pescara che attraversa gran parte della Tenuta.


Ancora qualche chilometro e troviamo lungo il percorso un casello vicino al quale si notano i resti della Torre Mattuzzi, che si trovava in un antico podere entrato poi a far parte della Tenuta anch’esso e che quando l’epicentro della Tenuta si fu consolidato nel Casale del Cavaliere, perse d’importanza e cadde in disuso.


La Torre si trova su di uno sperone tufaceo, al disotto del quale si apre una grotta da dove veniva prelevato il materiale da costruzione per la torre stessa.


Il percorso prosegue ancora per un paio di chilometri, sempre costeggiando la ferrovia sulla sinistra e il fiume Aniene sulla destra; ad di là della ferrovia fa da sfondo il grande complesso del Centro Agro Alimentare, qui spostato dalla sede di Via Ostiense, dove era conosciuto come “Mercati generali”.


Dopo tre chilometri siamo giunti a un bivio: andiamo a destra o a sinistra? In realtà è una sorta di anello circolare, di altri due chilometri (al momento un po’ difficile da percorrere per via dei lavori di costruzione del secondo binario).


Possiamo scegliere di farlo oppure tornare indietro e ripercorrere i tre chilometri fino al parcheggio. Da qui non lo vediamo, ma sulla sponda opposta, fronteggia il nostro Casale, il maestoso Castello di Lunghezza, ma questa è un’altra storia!


(www.060608.it)
(Trekking.it)
(www.settecamini.org)

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