Porta San Pancrazio
gennaio 07, 2021Forti d’armi e d’onore, gli
uomini della Brigata della Repubblica Romana, comandati da Garibaldi, si
batterono eroicamente al Gianicolo, durante i moti del 1849, danneggiando fortemente
Porta San Pancrazio, edificata a propria difesa, qualche secolo prima, proprio
da quel potere che loro miravano a distruggere: il potere papale.
Era stata,
infatti, costruita da Urbano VIII, in concomitanza con la costruzione delle
Mura Gianicolensi, a sostituzione dell’antica porta Aurelia, che si apriva
nelle mura Repubblicane in posizione leggermente arretrata. La sistemazione
della porta, con il prospetto in direzione del mare, fu opera di Marcantonio
de' Rossi, allievo del Bernini.
Fu ricostruita nel 1854 dall’architetto
Virginio Vespignani, su commissione di Pio IX, secondo il gusto neoclassico
dell’epoca. Da qui, oggi come allora, parte l’Aurelia antica. Porta San
Pancrazio è uno dei tre ingressi che caratterizzano le Mura Aureliane a
Trastevere. L’incisione che la sovrasta ne ricorda la storia: “Pio IX Pontefice
Maximo ricostruì la porta costruita e fortificata a presidio della città sulla
sommità del Gianicolo dal Pontefice Maximo Urbano VIII, distrutta dall'impeto
della guerra, (e) la fornì di una dimora per accogliere i soldati del presidio
e di un padiglione per esigere le gabelle. Nell'Anno del Signore 1854 Ottavo
del suo Pontificato. Curatore A.G. Torquato prefetto dell’erario”. In memoria
d’armi e d’onore vi ha sede il Museo dell’Associazione Nazionale Veterani e
Reduci Garibaldini.
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(romasegreta.it)
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