La Fontana del Mascherone
febbraio 16, 2022
L’acqua è sempre stata
fondamentale nella vita di una città e Roma deve la sua grandezza e il suo
prestigio proprio all’abbondanza di questo prezioso elemento. La fontana di Via
Giulia, considerata oggi nient’altro che un monumento minore, anche se
incastonato in una suggestiva scenografia, ha una storia molto singolare,
legata proprio all’approvvigionamento dell’acqua. Dopo il ripristino
dell’acquedotto di Traiano, per opera di papa Paolo V Borghese, la famiglia
Farnese intraprese una silenziosa, ma tenace, battaglia per ottenere che
arrivasse più acqua nelle due vasche provenienti dalle Terme di Caracalla, por
poterle finalmente tramutare in due splendide fontane.
Aspettarono, però, fino all’arrivo del successore di Paolo V, Gregorio XV, il quale concesse sì ben quaranta once d’acqua al palazzo, ma in cambio chiese l’apertura delle fontane sulla piazza a carattere semi-pubblico e la costruzione di una terza fontana sul retro del loro palazzo. Questo è il motivo perché sopra il noto mascherone, da cui sgorga l’acqua, che dà il nome alla fontana, è ben visibile il giglio farnese. Certo all’epoca della sua costruzione, la fontana era centro di un intenso andirivieni di donne del popolo, di frati che raccattavano annegati per seppellirli nella vicina chiesa dell’Orazione e Morte, di nobili che si recavano in visita a coloro che erano i padroni di quell’angolo di Roma.
E quando poi c’erano eventi speciali, dalle gote del mascherone sgorgava addirittura vino! E allora la festa era per tutti e le risate riempivano di gioia e allegria tutta la zona. Provate a pensare questo la prossima volta che sarete davanti alla silenziosa e riservata Fontana del Mascherone! Chiudete gli occhi e immaginate le risa e il via vai continuo di gente, ma non bevete la sua acqua perché sembrerebbe non potabile (come del resto anche la vecchia Acqua Paola non era proprio considerata un granchè!)
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(Ilaria Beltramme - 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita)
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