Ludus Magnus

aprile 06, 2020

(foto Nando Nanni)
Il tratto iniziale della via San Giovanni in Laterano, dalla parte del Colosseo, riserva qualcosa di inaspettato. All'altezza del civico 20, oltre la strada, dalla balaustra, si scopre un’area archeologica piuttosto malandata, fatta da muri e muretti sparsi, apparentemente, alla rinfusa. Uno sguardo più attento rivelerà diversi ambienti, sistemati attorno a un’area semiovale, piatta e libera da rovine. 
Appare subito chiaro che il puzzle non è completo, infatti le parti mancanti dell’ovale giacciono sotto ai nostri piedi e all'interno delle fondamenta delle case intorno. Ci troviamo davanti a uno spazio, circondato da stanze e vani di dimensioni diverse, la cui metà è ancora sottoterra.


Un piccolo Colosseo vicino all'anfiteatro più famoso al mondo, senza spalti, con un’arena spaziosa e ben delimitata. È il Ludus Magnus, il campo di allenamento utilizzato dai gladiatori prima delle esibizioni al Colosseo, per morire o avere la gloria. Il collegamento con il Colosseo avveniva attraverso un tunnel, che conduceva direttamente ai sotterranei. Gli ambienti ai lati dell’arena erano riservati agli atleti, gli spogliatoi di oggi, anche se a quel tempo assomigliavano a vere e proprie prigioni buie.


Nel film Il gladiatore, il figlio di Commodo, Lucio, va a salutare i gladiatori prima dell’ingresso al Colosseo e incontra Maximus, con cui scambia alcune parole. La scena si svolge proprio nel Ludus Magnus, oggi ridotto a un mucchio di rovine, ma al tempo via di ingresso a uno degli spettacoli più cruenti, messi in scena per puro divertimento.





(Claudo Colajacomo - Il giro di Roma in 501 in luoghi)


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