Pasta e ceci alla romana
novembre 07, 2019La pasta e ceci ha origini
antichissime ed ha sempre rappresentato una valida alternativa alla carne e al
pesce, soprattutto per le classi meno abbienti, che non si potevano permettere
tali cibi costosi.
Il poeta latino Orazio così
scrive nelle sue “Satire”:
“…Inde domum me
ad porris et ciceri refero
laganique catinu.”
(“…quindi me ne torno a casa,
al mio piatto di porri, di
ceci e di lagane).
Originari dell’Oriente, si
diffusero prima in Egitto, poi nel bacino del Mediterraneo. Sembra che per i
Romani una preparazione molto apprezzata fosse quella dei ceci fritti nell'olio
di oliva. Il termine “cicer” era anche un soprannome (“cognomen”) dato a chi
aveva sul volto un’escrescenza a forma di cece (probabilmente una verruca) e
anche il celebre oratore Marco Tullio Cicerone era per questo così chiamato. Era
in realtà il soprannome di un suo antenato e quando Marco Tullio presentò la
sua candidatura, per la prima volta, ad un ufficio pubblico, gli sconsigliarono
di utilizzare quel “cognomen”, ma lui rispose che “avrebbe fatto sì che
diventasse più famoso di quello degli Scauri e dei Catuli”.
Per quanto riguarda la pasta e
ceci alla romana, la differenza, rispetto alle altre versioni, sta nell'aggiunta
di alici nel soffritto.
(Taccuini grastosofici. It – Wikipedia)
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Ingredienti:
400 gr ceci cotti (secchi 250 g) (i ceci secchi vanno lasciati
almeno 12 ore in ammollo)
Rosmarino, salvia, spicchio aglio, peperoncino
Olio evo
Un paio di cucchiai di passata di pomodoro
4 Acciughe dissalate e diliscate
Sale e pepe
Cannolicchi
In un tegame capiente preparate un soffritto con olio evo,
aglio, salvia, rosmarino e un po’ di peperoncino, il tutto tritato finemente (tranne l'aglio, che io tolgo dopo aver insaporito l'olio). Dopo due minuti, unire le
alici e fatele disfare, poi aggiungete la conserva di pomodoro. Fate insaporire
per 10 minuti, versate nel tegame i ceci con la loro acqua di cottura. Appena riprende
l’ebollizione, prima di calare la pasta, passate al passaverdure una parte dei
ceci, per avere una minestra più densa. Versate, infine, i cannolicchi e
terminate la cottura (se necessario aggiungete altra acqua calda prima di
calare la pasta). Servite con un filo di olio evo e abbondante pepe macinato
fresco.
(La Romanesca: cucina popolare e tradizionale romana)
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