La Menorah scomparsa
settembre 17, 2020
È un mistero che ha appassionato
storici, archeologi e teologi per duemila anni: quale fine ha fatto il candelabro
a sette bracci, simbolo della religione ebraica, che rischiarava il Tempio di
Salomone a Gerusalemme? In teoria, fu depredato dai romani durante la conquista
della città da parte delle truppe di Tito nel 70 d.C., quando il tempio fu
distrutto e il ricco tesoro trasportato a Roma. L’imperatore volle ricordare
quel successo con l’edificazione del suo arco che si erge, ottimamente
conservato, nel lato sud del Foro Romano.
Un bassorilievo, nella parte interna
dell’arco, ritrae proprio il corteo trionfale che sfila nell'Urbe per celebrare
la storica vittoria in Giudea. L’elemento centrale di quel corteo è lo scrigno
con il tesoro di Salomone, tra cui spicca in evidenza il candelabro a sette
bracci. Potremmo facilmente concludere che la reliquia giunse in città, ma
alcuni storici non sono d’accordo e sostengono che fosse andata perduta nelle
profondità del Mediterraneo nel naufragio di una delle imbarcazioni impegnate a
condurre il tesoro depredato verso la capitale dell’Impero. Il bassorilievo ne
sarebbe solo una rappresentazione. Tuttavia, ricercando tra le storie tramandate
dal popolo – certi che un fondo di verità sia sempre nascosto nella tradizione
popolare – scopriamo che il candelabro sarebbe stato gettato nel Tevere a due
passi dall'odierno ghetto, all'ombra della Sinagoga.
Sarebbe caduto nel fiume
durante un tumulto avvenuto nel bel mezzo di una processione che attraversava
il ponte. Entrambe le teorie vedrebbero comunque la sacra Menorah giacere sott'acqua,
all'insaputa dell’umanità che la cerca da ormai oltre due millenni. Una recente
indagine ha entusiasmato storici e religiosi, soprattutto in Israele. Nel 1996
il ministro ebraico per gli affari religiosi chiese ufficialmente a Giovanni Paolo
II notizie sulla Menorah che, a suo avviso, sarebbe andata perduta nei
sotterranei del Vaticano, forse all'insaputa delle stesse autorità pontificie. Il
papa visitò Israele poco dopo la curiosa richiesta, ma nulla seguì, almeno
ufficialmente. Il mistero continua e probabilmente non verrà mai svelato. Ma il
fascino di quel sacro simbolo sarà sufficiente per infiammare la fantasia e
alimentare la caccia di tanti studiosi nei secoli a venire.
(Claudio Colajacomo – I love
Roma)
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