La porta della disobbedienza
novembre 24, 2020L’ampliamento avrebbe continuato a penalizzare le casupole del rione che malauguratamente si trovavano sulla strada degli Altieri, buttate giù a suon di espropri, minacce e picconate. Alla famiglia i soldi non mancavano: bastava acquistare gli immobili per poi buttarli giù e la cosa non era un problema. Difficile dire di no ai soldi, soprattutto se di soldi se ne hanno pochi, ma soprattutto difficile negare qualcosa al papa. Eppure, una persona ebbe il coraggio di dire di no. Ai soldi, alle minacce, al papa. Questa persona era Berta, una vecchia signora che abitava una delle tante casette che intralciavano gli ambiziosi progetti edilizi degli Altieri. Fu irremovibile: mai e poi mai avrebbe abbandonato la casa dove aveva vissuto con suo marito e dove voleva morire. I messi di Clemente X le tentarono tutte: cominciarono con allentanti offerte economiche, convinti che il denaro aprisse tutte le porte, ma avevano sbagliato porta. Allora passarono alle lusinghe, alle preghiere, alle intimidazioni e infine alle minacce, comprese quelle di morte. Berta era inamovibile e non cedette. Gli Altieri giocarono il jolly: il papa. Ma l’incorruttibile vecchietta passò al contrattacco, minacciando a sua volta: avrebbe maledetto la famiglia. Berta era già una maledizione per Clemente X, un ostacolo ai suoi programmi e così il papa decise di aggirare l’ostacolo con uno stratagemma che accontentasse tutti e che, nonostante potesse essere spacciato per un atto di benevolenza, di fatto era una resa bella e buona alla volontà della donna: i lavori per il palazzo sarebbero proseguiti, inglobando la casa di Berta nella costruzione.
Alla fine, gli Altieri raggiunsero l’obiettivo e ottennero il loro gigantesco palazzo, simbolo inequivocabile del raggiunto prestigio le cui proporzioni enormi ancora oggi incutono soggezione. Ma in quel palazzo, simbolo di potere, la misera casa della tenace vedova di un ciabattino, rappresenta il simbolo di un potere ancora più grande, quello di dire di no, di resistere, di esistere. Dimostra che è possibile rifiutarsi di aprire le porte all’arroganza del potere. Numerose fonti affermano che la porticina della casa della vecchia Berta sia ancora lì a disturbare l’eleganza austera di Palazzo Altieri, come un dito nell’occhio.
La cosa strana, però, è che secondo alcuni la sua piccola porta indipendente e la finestrella si trovano oltre la fascia bugnata sul lato del palazzo tra via del Plebiscito e piazza del Gesù, mentre altri la individuano nel porticino verde che affaccia su via di Santo Stefano del Cacco. Provate a cercarla e fatevi la vostra idea. Una cosa è certa: a distanza di secoli, la vecchia Berta e la sua casa continuano ad essere impertinenti e un po’ ribelli.
(Giulia Fiore Coltellacci – I luoghi
e le storie più strane di Roma)
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