L'Auditorium di Adriano

marzo 10, 2021

Le indagini per la realizzazione della linea C della Metropolitana di Roma, tra il 2007 e il 2011, hanno riportato in luce in piazza Venezia, un'ampia porzione di un imponente edificio pubblico costruito nel periodo dell'imperatore Adriano (117-138 d.C.). Gli studi confermano che con molta probabilità si tratta degli Auditoria di Adriano, un edificio articolato in tre grandi aule con gradinate a raggiera che l’imperatore aveva realizzato seguendo il modello della Biblioteca d’Atene da lui costruita nella capitale greca. Gli Auditoria erano quindi uno spazio per la divulgazione culturale, dalla pubblica lettura di opere letterarie e in prosa, all'insegnamento della retorica, ma anche all'esercizio dell'attività giudiziaria.
La pratica delle letture pubbliche era molto diffusa nell'antica Roma, non tanto perchè i libri costavano (Roma era piena di biblioteche pubbliche e quindi chiunque poteva leggere gratuitamente) quanto piuttosto perchè 
ai Romani piaceva discutere, esprimere pareri, confrontarsi, commentare insieme in virtù di un senso di partecipazione molto più pronunciato del nostro. Prima che Adriano dedicasse alle letture pubbliche uno spazio apposito, erano le tabernae librarie ad ospitare questo passatempo diffuso. Oltre a essere un modo per gli autori meno noti di farsi conoscere, era anche un efficace escamotage adottato dai librai-editori-stampatori per sondare il potenziale successo di un’opera ed eventualmente pubblicarla. Questi reading non erano privi d’inconvenienti: il pubblico era critico ed esigente e non si faceva scrupoli a esprimere in modo colorito la propria opinione, fosse anche una stroncatura. Il corridoio centrale era destinato all'oratore che si rivolgeva al pubblico disposto con sedili (subsellia) sui gradoni per presentare il suo lavoro e accogliere il parere dell'uditorio. 


A sperimentare in prima persona le insidie dei reading romani fu l’imperatore Claudio: spronato da Tito Livio a dedicarsi alla scrittura, vincendo il non piccolo problema della sua balbuzie, un giorno l’imperatore decise di cimentarsi con una lettura pubblica per verificare il gradimento del proprio lavoro. L’avesse mai fatto: uno spettatore dalla considerevole stazza sfondò il banco su cui era seduto e il pubblico iniziò a ridere a crepapelle mandando Claudio nel panico. Fu così che l’imperatore mise una pietra sopra l’eventualità di altre letture pubbliche dei suoi scritti. A mettere più di una pietra sopra gli
Auditoria di Adriano ci hanno invece pensato un’officina metallurgica nel VI secolo d.C., successivamente un terremoto, nel Medioevo un impianto per la produzione di calce e infine l’Ospedale dei Fornari. C’è voluta la metropolitana per riportare un po’ di luce su quel che resta di questo grande edificio pubblico dedicato agli incontri culturali.


(Giulia Fiore Coltellacci - I luoghi e le storie più strane di Roma)
(musei.beni culturali.it)

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