Via di Porta San Sebastiano e Arco di Druso
febbraio 09, 2021Passeggiare in via di Porta San Sebastiano,
specialmente la domenica, (che, se non ricordo male, dovrebbe essere chiusa al
traffico automobilistico), equivale ad immergersi in uno spazio senza tempo,
tra gli alberi delle ville, gli alti muri di recinzione e alcuni casolari
dall’aspetto antico. La strada si estende con una leggera curva e favorisce il
senso della scoperta a ogni passo. Non si riesce mai a vedere davanti a sé per
più di qualche decina di metri.
Lasciato alle spalle piazzale Numa Pompilio,
con la bellissima villa/museo di Alberto Sordi di vedetta, ci incamminiamo verso
Porta San Sebastiano e sulla destra incontriamo la chiesa di San Cesareo de
Appia, costruita sui resti di un edificio romano del II sec. e riedificata alla
fine del XVI secolo. La facciata semplice è preceduta da un protiro.
Anche
l’interno, che non ho mai avuto il piacere di vedere, trovando la chiesa sempre
chiusa, è semplice, ad unica navata, con pregevoli affreschi nell’abside
realizzati dal Cavalier d’Arpino. E' possibile visitare la chiesa la domenica mattina durante l'apertura dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
Per informazioni +39 338 4916838
(foto Roberta.1506 profilo Instagram) |
(Foto da Internet) |
Continuiamo a passeggiare, immersi nel silenzio di questa strada
fuori dal tempo, dove è difficile anche solo immaginare il caos che abbiamo
intorno, con arterie trafficatissime come il Viale delle Terme di Caracalla, o
via Druso che scende da san Giovanni, o ancora viale Guido Baccelli che scende
da San Saba. Nel frattempo, siamo arrivati davanti ad un sito molto interessante,
per visitare il quale, però, è necessaria la prenotazione e consigliabile la
visita guidata con qualche associazione: il Sepolcro degli Scipioni, a cui ho dedicato un intero articolo, dopo aver effettuato la visita.
Ancora una leggera curva ed ecco davanti a voi, l’Arco di Druso, in tutta la sua imponenza vetusta. In realtà Nerone Claudio Druso Germanico, o Druso Maggiore, generale romano nato nel 39 a.C. e legato ad Augusto da stretta parentela, neanche sa della fortuna che ebbe per essere ricordato nei secoli. Infatti, l’arco intitolato a suo onore, lo fu per errore e molti secoli dopo la morte. L’arco è semplicemente la parte che resta delle arcate dell’Acquedotto Antoniano, diramazione dell’Acquedotto Marcio, costruito intorno al 211 d.C. per alimentare le vicine Terme di Caracalla, che venne decorato ed abbellito nel punto in cui attraversava l’Appia, e furono proprio queste decorazioni a trarre in inganno quanti lo hanno considerato un arco di trionfo in onore di Druso Maggiore.
Nel 275 d.C., venne costruita la Porta di San Sebastiano a difesa della nuova cinta muraria. In quella circostanza, il cosiddetto arco venne impiegato come controporta e collegato alle mura per formare una piccola corte fortificata. Simile a quella, ancora conservata, della vicina Porta San Paolo.
(sovraintendenzaroma.it)
(romasegreta.it)
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