La Gioconda nuda

luglio 10, 2020



Nell'articolo relativo a Villa Farnesina di ieri, ho appositamente omesso la descrizione di un evento che merita di essere trattato a parte. Il motivo principale della visita, oltre ovviamente al fatto di poter ammirare le meravigliose stanze affrescate da Raffaello e da altri maestri del Rinascimento italiano, è stato quello dell’esposizione, nella Villa, del quadro  “La Gioconda nuda”, dipinto a olio su tela derivato dal cartone “Femme nue dite La Joconde nue” del Musée Condé a Chantilly, attribuito a Leonardo da Vinci o alla sua bottega. La “Monna Vanna“ (come è stata ribattezzata dagli storici)  sorprendentemente somigliante alla Gioconda, ritratta completamente nuda in disegno a carboncino, sembra proprio essere un’opera autentica di Leonardo Da Vinci. È quanto affermano alcuni esperti del Louvre di Parigi, il museo che ospita la più grande collezione al mondo di opere del genio toscano, tra cui appunto la Monna Lisa, che hanno analizzato attentamente il disegno. È datata attorno al 1503, stesso anno in cui Leonardo iniziò a lavorare alla più celebre “Gioconda”. Per anni si è ritenuto fosse opera della bottega del Maestro, ora gli studiosi del Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France, sotto la supervisione del Louvre di Parigi, dopo una serie di ricerche approfondite, ritengono che si tratti di un’opera di Leonardo e si è voluto vedere nel ritratto una versione nuda della Monna Lisa del Louvre. “È un’opera di grande qualità che può essere stata realizzata solo da un grande artista, motivo per cui c’è una possibilità molto forte che Leonardo abbia fatto la maggior parte del disegno”, ha detto Mathieu Deldicque, curatore del Louvre, che ha coordinato gli esami condotti in questi mesi da storici e restauratori del Centro di ricerca e restauro dei musei di Francia sull'opera. 


In realtà potrebbe essere anche uno dei tanti ritratti del suo allievo prediletto, il pittore Gian Giacomo Caprotti detto Salaì che, come ricorda Giorgio Vasari, nel 1550, era un giovane molto aggraziato, con belle ciocche e boccoli, con cui Leonardo "si dilettava molto." La “Monna Vanna”, è uno schizzo preparatorio a carboncino per un dipinto di una donna seminuda, ritratta nella stessa posizione della Monna Lisa, anzi, le mani e il suo corpo sono esattamente nella stessa posa, il disegno è realizzato con la tecnica dello “sfumato”, che ammorbidisce le transizioni tra i colori, imitando un’area al di là di ciò su cui si focalizza l’occhio, nota come “piano fuori fuoco”: Da Vinci era il professionista più abile con questa tecnica, impiegata anche nella più celebre Monna Lisa. Dal 6 luglio al 3 ottobre, grazie alla generosità della Fondazione Primoli, è stata data in comodato all'Accademia Nazionale dei Lincei, per essere esposta a Villa Farnesina, ed esattamente nella Sala Chigi, ovvero nella sala che ospitava lo studio del banchiere Agostino Chigi.



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