Ghetto: Chiesa Santa Maria del Pianto

marzo 25, 2021

Forse una delle chiese più nascoste di Roma, priva di facciata e inserita nelle costruzioni dell’isolato all’angolo del Ghetto, tradita solo dalla sua particolare cupola che ne rileva l’esistenza. Deve il suo nome ad un’immagine della Madonna, ritenuta miracolosa, perché sembra aver pianto quando un uomo venne accoltellato davanti ad essa o, secondo altre versioni, per il dispiacere della mancata conversione degli ebrei al cristianesimo! Per quanto riguarda la prima versione, si racconta di due giovani che nel gennaio del 1546, stavano litigando nei pressi del vicino Arco de Cenci, sotto il quale era posto l’affresco della Madonna.


Dalle parole passano alle armi e uno dei giovani, atterrato e minacciato dall’altro, vistosi perduto, scongiura l’amico di risparmiarlo, in nome della Vergine Maria. L’amico, a tale invocazione, getta il pugnale a terra e aiuta il rivale ad alzarsi, ma nell’atto di abbracciarlo, in segno di pace, riceve a sua volta una coltellata mortale: “et in premio d’avergli donata la vita, empiamente l’uccise”. “A sì inumano spettacolo, la Santa immagine scaturì per gli occhi abbondantissime lacrime. A sì esecranda tragedia, trovandosi spettatore, un sacerdote spagnolo raccolse le pietose lacrime, che per il muro scorrevano in un fazzoletto”. L’affresco venne quindi staccato dal muro e portato nella chiesa preesistente di San Salvatore in Cacaberis, nome derivato dalle botteghe di fabbricanti di catini e vasi di rame, che qui svolgevano la loro attività. Si costituì, nello stesso anno, la confraternita di Santa Maria del Pianto, che ebbe in cura la chiesa di S. Salvatore. Nel 1608 fu necessario ampliare la vecchia chiesa, costruendo la nuova, che venne dedicata a S. Maria del Pianto. Dei lavori fu incaricato Nicola Sebregondi, che però lasciò incompiuta la facciata.


Alla fine del XIX secolo un fulmine causò gravi danni alla chiesa, che rimase chiusa al culto, fino al restauro, avvenuto ai primi anni del '900. L'interno a croce greca, a navata unica, non presenta opere d'arte di particolare rilievo. Caratteristica, come abbiamo detto, la cupola che si presenta, all'esterno, completamente inglobata in un tiburio ottagonale, coperto di tegole, su cui si trovano quattro finestre rettangolari ed un orologio circolare. All'interno, invece, la cupola è emisferica, con quattro aperture corrispondenti a quelle esterne rettangolari, ma ovali, mentre altre quattro, ugualmente ovali, sono dipinte. Fu decorata da Camillo Marini durante i restauri del 1817, con una semplice raggiera che parte dalla base per raggiungere il centro, dove, entro un festone circolare, campeggia il simbolo dello Spirito Santo. All'inizio della navata si trova lo stendardo che raffigura il "Miracolo dell’immagine piangente della Madonna" e la "Vergine in gloria", opera di Lazzaro Baldi, autore anche della "Madonna e Santi" nella crociera di destra. Sull'altare maggiore è conservato il venerato affresco della Madonna del Pianto. La chiesa custodisce le reliquie di san Costanzo ed è affidata agli oblati di Maria Vergine. Ho sempre trovato la chiesa chiusa e non ho foto dell'interno.



(Sabrina Ramacci – 1001 cose da vedere a Roma)
(romasegreta.it)

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